Secondo una ricerca condotta dal Tufts Medical Center di Boston, la supplementazione di vitamina D potrebbe migliorare la funzionalità delle cellule pancreatiche del 15-30% nelle persone a rischio di diabete di tipo 2.
Nello studio l’efficacia del trattamento è stata valutata sulla base dei valori di glicemia e di emoglobina glicata ma i risultati devono essere confermati da ulteriori studi, come spiega Anastassios Pittas, uno dei coautori dello studio: «Questi risultati suggeriscono che la supplementazione di vitamina D può aiutare a correggere il problema principale delle persone con diabete di tipo 2 e ritardare la progressione del diabete in adulti ad alto rischio ma non ne raccomanderei la prescrizione sulla base del nostro studio. Per comprendere il nesso fra diabete e vitamina D è infatti opportuno attendere i risultati di ricerche più ampie e di maggiore durata».
Le persone con un basso livello di vitamina D sono state finora considerate a maggior rischio di diabete ma il nesso è da tempo oggetto di studi e interpretazioni contrastanti. La ricerca americana, pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition, è stata condotta su 92 volontari cui sono state fatte assumere supplementazioni di vitamina D, di calcio, di entrambi o di placebo per quattro mesi.
Fonte: 11 luglio 2011, quotidinanosanita.it