La Regione Toscana finanzia con 480 euro l’applicazione del Piano Nazionale Diabete a favore delle Aziende sanitarie toscane con l’obiettivo di mettere a punto progetti di cura per il diabete. La destinazione delle risorse sanitarie è prevista da una delibera approvata nel corso dell’ultima seduta della giunta su proposta dell’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni.
L’indicazione contenuta in tale delibera è quella di realizzare un modello di gestione integrata del diabete, basata sulla centralità della persona, definendo un approccio multiprofessionale, adottando protocolli diagnostico-terapeutici condivisi su tutto il territorio regionale, attraverso progetti e percorsi indicati dal Piano Sanitario Nazionale sul diabete. L’obiettivo principale è quello di concentrarsi su sette progetti che l’Assessorato verificherà nelle realizzazioni pratiche sul territorio tenendo in particolare considerazione il parere delle Associazioni dei pazienti e delle persone con diabete che ne usufruiranno.
- miglioramento della collaborazione tra i professionisti coinvolti;
- gestione delle complicanze vascolari;
- piede diabetico;
- implementazione dell’educazione terapeutica;
- linee di intervento sul diabete in età evolutiva;
- la gestione integrata della persona con diabete ricoverata per altra patologia;
- l’uso integrato delle tecnologie della telemedicina.
La regione Toscana si impegna in continuazione per raggiungere questi obiettivi e per garantire la presa in carico proattiva dei diabetici attraverso la cosiddetta “sanità di iniziativa”; in questo modo favorisce la collaborazione di tutti gli attori del sistema: medici di medicina generale, specialisti, infermieri, persone diabetiche e familiari.
La sanità di iniziativa, un modello organizzativo sperimentato in Toscana
Secondo i dati presentati dall’Ars, l’Agenzia Regionale di Sanità, al Festival della Salute che si è tenuto la settimana scorsa a Viareggio, in Toscana il diabete affligge il 6,3% degli adulti (fonte: Sistema informativo sanitario toscano, 2013): in valore assoluto si tratta di oltre 206 mila persone. In particolare, l’Ars ha analizzato come si curano i diabetici in Toscana e quale sia l’ impatto su queste persone del modello organizzativo sperimentato in Toscana da oltre 3 anni – denominato “sanità d’iniziativa” – che entro il 2015 verrà adottato da tutti medici di medicina generale della regione. Le indagini dell’Ars hanno evidenziato che i diabetici assistiti dai medici che partecipano a tale progetto pro-attivo aderiscono meglio alle raccomandazioni cliniche sia per quanto riguarda l’autocontrollo della glicemia sia per l’adesione alla terapia. Gli accessi al pronto soccorso di questi pazienti risultano inferiori, così come le richieste e necessità di ospedalizzazione ordinaria.