L’Ospedale di Circolo di Varese all’avanguardia negli impianti di Protesi Peniene

L’Ospedale di Circolo di Varese all'avanguardia negli impianti di Protesi Peniene

A cura della Dott.ssa Francesca Mauri, Resp. URP e Comunicazione, ASST Sette Laghi – Varese

Interventi di straordinaria efficacia dopo l’asportazione del tumore alla prostata ma non solo. Previsto un corso di formazione per urologi e chirurghi l’1 e il 2 febbraio 2024.

Le patologie urologiche maschili sono, purtroppo, in crescita

Alcune patologie urologiche sono destinate a peggiorare con l’età mentre per altre, paradossalmente, si registra un aumento in pazienti giovani. Basti pensare che ogni anno, in Italia, il tumore alla prostata colpisce circa 40.000 uomini e che il 35 % delle disfunzioni erettili non risponde alla terapia farmacologica. Si aggiunga che gli uomini italiani sono reticenti su questi argomenti, si rivolgono con difficoltà all’urologo (1 su 8 non si è mai sottoposto a una visita specialistica), spesso affrontano le patologie già in fase avanzata.

La buona notizia è che la ricerca è inarrestabile, le soluzioni terapeutiche sempre più efficaci, i medici e le strutture ospedaliere più competenti e preparati.

Il tumore alla prostata, per esempio, registra livelli molto elevati di guarigione (fino al 90%), anche se disfunzione erettile e incontinenza urinaria rimangono i problemi principali dopo l’asportazione di un tumore alla prostata (prostatectomia).

Per questo, sono fondamentali le risposte di strutture ospedaliere come l’Urologia dell’Ospedale di Circolo di Varese, che, tra le prime in Italia, effettua interventi innovativi quali gli impianti di protesi peniene, di straordinaria efficacia per ripristinare salute e funzioni primarie come quelle della sfera sessuale.

In programma un corso di formazione per specialisti

Una formazione professionale specifica si terrà giovedì 1 e venerdì 2 febbraio 2024 proprio all’ Ospedale di Circolo di Varese per presentare ad un gruppo selezionato di urologi e chirurghi due diverse tecnologie di impianto protesico, ovvero la metodologia penoscrotale e quella infrapubica. Promotore e coordinatore dell’incontro, il Prof. Federico Deho, direttore dell’Urologia e docente all’Università degli Studi dell’Insubria. Al suo fianco, il dott. Gabriele Antonini, chirurgo impiantatore, il dott. Paolo Capogrosso e il dott. Nicolò Schifano, entrambi referenti di primarie società scientifiche.

L’Ospedale di Circolo è una delle strutture ospedaliere italiane riconosciute con il bollino azzurro da Fondazione Onda proprio per le competenze e le attività sviluppate per pazienti con tumore alla prostata e patologie urologiche.

Le protesi peniene, evidenziate fra le soluzioni terapeutiche più avanzate per trattare la disfunzione erettile, verranno presentate sia con sessioni live in sala operatoria, sia attraverso collegamenti video, così da consentire a tutti i partecipanti una visione accurata e dettagliata delle nuove procedure.

In cosa consiste l’intervento di protesi peniena

L’impianto prevede l’inserimento di piccole protesi, semirigide o idrauliche, che consentono un’ erezione non difforme da quella naturale. Tutti i componenti della protesi sono impiantati sottocute e non sono visibili dall’esterno, un elemento fondamentale per l’accettazione e la rassicurazione dei pazienti. Va ricordato, infatti, che la disfunzione erettile, spesso a seguito di una prostatectomia ma anche di malattie croniche come il diabete, viene affrontata nella fase iniziale soprattutto con terapie farmacologiche. In alcuni casi, però, la risposta ai trattamenti orali o iniettivi può essere inadeguata o assente. In questi casi l’impianto di una protesi peniena può essere risolutivo per ripristinare la piena funzionalità dell’organo.

Commenta, in proposito, il professor Federico Deho: “Siamo felici di poter offrire la chirurgia protesica peniena in copertura con il SSN. Ringrazio la Direzione per la lungimiranza nel comprendere che la presa in carico di questo problema è importante per la qualità di vita post – operatoria. I numeri sono ancora insufficienti per coprire il fabbisogno, ma è un grande passo verso i diritti di genere dopo la chirurgia”.

Da segnalare, infine, che la gestione dei pazienti presi in carico dall’Urologia della ASST Sette Laghi è completa, dalla diagnosi ai trattamenti, all’impiego del Robot Da Vinci, agli impianti di protesi peniene, agli interventi di riabilitazione del pavimento pelvico.

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