Terapia Diabete di tipo 2: soddisfazione, ma anche interrogativi in merito alla NOTA 100 di Aifa

Terapia Diabete di tipo 2: soddisfazione, ma anche interrogativi in merito alla NOTA 100 di Aifa

Bene arrivata NOTA 100!
Come noto, a partire da febbraio 2022 anche i Medici di Medicina Generale possono prescrivere le terapie più innovative per la cura del diabete di tipo 2 [inibitori del SGLT2 (SGLT2i), agonisti recettoriali del GLP1 (GLP1-RA) e inibitori del DPP4 e associazioni precostituite], grazie all’approvazione della NOTA 100 da parte dell’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA). Si tratta di un passaggio molto atteso, richiesto sia dalle Associazioni di pazienti sia dai Medici, che consentirà ai Medici di Medicina Generale di acquisire un ruolo primario nella gestione integrata del Diabete.

Il carico socio-economico del diabete è in continua crescita

Valutare l’impatto del diabete dal punto di vista clinico, sociale ed economico sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e sui Servizi Sanitari Regionali (SSR) è molto importante. I dati diffusi dall’ultimo Rapporto Arno indicano che:

  • 7-8 anni è la riduzione di aspettativa di vita nella persona con Diabete non in controllo glicemico, il 60% almeno della mortalità per malattie cardiovascolari è associata al Diabete, il 38% dei cittadini con Diabete ha insufficienza renale (può portare alla dialisi), il 22% ha retinopatia, il 3% ha problemi agli arti inferiori e piedi.
  • Il 32% dei soggetti è in età lavorativa (20-64 anni), con prevalenza del 10% fra le persone di 50-69 anni, l’8% del budget del SSN è assorbito dal Diabete con oltre 9,25 miliardi di euro di soli costi diretti, a cui ne vanno aggiunti 11 di costi indiretti; la spesa, desunta dai flussi amministrativi, indica una cifra doppia rispetto ai cittadini non diabetici.

Grazie alla Nota 100 AIFA, si genera adesso una grande opportunità

Questo nuovo scenario da anni atteso e auspicato fa sorgere tanti interrogativi:

  • consentirà un più rapido accesso alle cure per i cittadini con diabete consentendo un onere organizzativo ridotto, una semplificazione dei percorsi di presa in carico, liberando spazi utili per le liste d’attesa?
  • In ogni Regione vi sarà lo stesso accesso uniforme?
  • La medicina di famiglia sarà in grado di sfruttare subito questa opportunità?
  • Quali potrebbero essere le potenziali criticità da affrontare rapidamente con questa nuova nota?
  • Le Istituzioni Regionali faciliteranno i processi di cambiamento, in ottica di semplificazione e miglioramento della qualità delle cure per il diabete?

Per rispondere a queste ed altre domande sul tema, Motore Sanità, in collaborazione con Mondosanità, ha organizzato il Talk Webinar Nota 100 – una vittoria per tutti, coinvolgendo i principali attori della filiera.

Finalmente c’è un avvicinamento della medicina al cittadino, che potrà essere curato nel proprio territorio con quel contatto diretto che c’è sempre con il proprio medico di famiglia”, è il commento di Stefano Nervo, Presidente di Diabete Italia: “Un’ottima notizia, per la quale anche noi di Diabete Italia avevamo più volte sollecitato AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). I punti che dobbiamo ancora capire su come evolverà la situazione vertono sostanzialmente sulle domande:

  • la medicina generale è pronta?
  • Quanti sono al momento i medici di famiglia che sono già in grado di gestire questa innovazione?
  • Che necessità ci saranno di formare ulteriormente questi professionisti?

Dal punto di vista del paziente, dato che il livello di vicinanza dei medici di famiglia è gestito in maniera diversa da ciascuna Regione, dovremmo poi cercare di capire che cosa potrà eventualmente impedire l’attuazione di questa nuova apertura. Al di là delle domande, speriamo che con l’approvazione della NOTA 100, ciò che ci siamo persi in questi due anni di pandemia – in termini di liste d’attesa – possa essere recuperato”.

Soddisfatto anche Gerardo Medea, Responsabile Nazionale Ricerca SIMG-MMG che aggiunge: “Nonostante il periodo critico dovuto al Covid-19 si tratta una grande opportunità per la professione, perché possiamo finalmente dimostrare le potenzialità della medicina generale di prendere in carico le cronicità – e il Diabete è la malattia cronica per eccellenza. Questa crescita professionale dovrà essere accompagnata da tutta una serie di azioni che dobbiamo mettere in campo per supportare la professione, rimasta un po’ a digiuno dall’aspetto prescrittivo dei più recenti farmaci per il trattamento del Diabete di tipo 2. Ci vuole una grande azione di supporto formativo e anche i pazienti, rappresentati da Diabete Italia, ci devono aiutare in questo percorso di miglioramento che deve essere reciproco. I pazienti ci devono abituare a una più potente gestione da parte dei medici di medicina generale per quanto riguarda l’uso di questi farmaci antidiabetici [inibitori del SGLT2 (SGLT2i), agonisti recettoriali del GLP1 (GLP1-RA) e inibitori del DPP4 e associazioni precostituite], i medici devono acquisire esperienze da questo punto di vista e le Società scientifiche devono aiutare gli stessi medici a conoscere e a gestire bene la NOTA 100 Aifa”.

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