Cosa dobbiamo fare per prevenire il piede diabetico, complicanza tardiva del diabete? Quali sono i consigli per farlo?
Curare al meglio il diabete
Più la glicemia viene mantenuta nel range o vicino al range di normalità e minore sarà il rischio di complicanze diabetiche tra cui il piede diabetico. Avere un buon compenso metabolico fa la differenza con un’emoglobina glicata intorno al 6.5%.
Anche l’eccesso di peso gioca un ruolo importante nella prevenzione del piede diabetico. Mantenere il proprio peso nella norma riduce il rischio di complicanze. Più lo stile di vita è sano (dieta varia ed equilibrata associata ad attività fisica moderata ma costante) e minori sono i rischi di piede diabetico e altre complicanze diabetiche a cui il paziente va incontro.
Controllarsi i piedi regolarmente
Una buona prevenzione del piede diabetico prevede un periodico controllo dei piedi. Nel caso di persone anziane o soggetti ipovedenti o persone con obesità che fanno fatica a piegarsi, è bene chiedere aiuto e farseli controllare da un familiare o da un podologo. Il piede va osservato bene anche negli spazi tra le dita (spazi interdigitali), sotto la pianta, dove ci sono i talloni. Per vedere meglio, può essere utile uno specchio ingranditore che rende il compito molto più semplice.
Evitare abitudini scorrette
L’igiene e l’ispezione regolare dei piedi contribuisce a ritardare l’insorgenza di danni ai piedi e favorisce una buona prevenzione del piede diabetico. Per esempio il taglio delle unghie è una pratica importante per la persona con diabete; le unghie non vanno mai tagliate troppo corte per evitare il rischio di piccole ferite, gli angoli devono essere smussati poco e solo con delle lime in cartone oppure bisogna rivolgersi a un podologo anche per il taglio delle unghie e per un controllo generale dei piedi. Quello che è certo è che non bisogna trascurarsi.
Le scarpe devono essere comode
Anche la scelta delle scarpe è importante per la prevenzione del piede diabetico. Le scarpe per la persona con diabete devono calzare bene ed essere comode. È meglio sceglierle al pomeriggio, quando il piede è più gonfio rispetto al mattino.
Le donne spesso chiedono: tacchi si, tacchi no? Non c’è una risposta SI/NO, dipende da persona a persona, da quanti anni si ha il diabete, va valutato caso per caso.
Forse, l’unica cosa che mi sento di dire sui tacchi è che dal punto di vista bio-meccanico sono sconsigliati tacchi superiori ai 4 cm.
Fare i controlli programmati
Almeno una volta all’anno, anche chi non ha mai avuto problemi ai piedi (e in molti casi mai l’avrà) li dovrebbe far controllare dal proprio medico curante o – ancora meglio – dal proprio diabetologo. Questo per evitare comunque calli, deformità dei piedi, problemi alle unghie e altre situazioni a potenziale rischio. Non lo dirò mai abbastanza: un controllo regolare dei piedi (oltre che un buon controllo del diabete!!) favorisce nel tempo la prevenzione del piede diabetico.
Evitare le callosità
Il callo, in linguaggio medico “ipercheratosi”, non è altro che un ispessimento della cute che è una risposta del piede a una iperpressione continua. Quindi, il callo NON è una situazione normale. “Ma dottore, ce li ho sempre avuti… ”, “… non mi danno fastidio…”, “… non gli ho dato neppure importanza…”, “… mi imbarazza parlarne anche con il mio medico…” mi sento spesso dire dai pazienti. Non trascurare i calli è un’altra buona regola di prevenzione del piede diabetico.
Il callo è una lesione pre-ulcerativa: vuol dire che viene prima dell’ulcera. Avere un piede con dei calli significa che i carichi NON sono corretti. Rappresentano già un motivo valido per chiedere consiglio al medico o a un podologo che in primis consiglierà probabilmente un plantare per ridistribuire correttamente i carichi pressori su tutta la superficie del piede.
Quindi, insisto nel messaggio di non trascurare nemmeno le callosità che potrebbero sembrare banali: sono sempre degne di attenzione nella persona con diabete.
Prevenire è meglio che curare e non c’è esempio più calzante del piede diabetico!
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