Diabete tipo 2: secondo gli Annali AMD 2022 migliora la qualità delle cure e l’uso di farmaci innovativi

Diabete tipo 2: secondo gli Annali AMD 2022 migliora la qualità delle cure e l’uso di farmaci innovativi

Comunicato dell’AMD*, Associazione Medici Diabetologi

Positivi i risultati degli Annali AMD 2022, l’estrazione periodica realizzata dall’Associazione Medici Diabetologi (AMD) che nel maggio 2023 sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Diabetes Research and Clinical Practice”. Gli Annali AMD dal 2006 consentono di monitorare l’andamento dell’assistenza erogata alla popolazione con diabete in Italia. Quest’anno la rilevazione ha coinvolto 295 Centri di Diabetologia – pari a un terzo del totale nazionale – e complessivamente più di 500mila persone con diabete tipo 2, 37mila con diabete tipo 1 e, per la prima volta, 11mila donne con diabete gestazionale (GDM).

Migliorano la qualità dell’assistenza e gli outcome di salute delle persone con diabete tipo 2 assistite nei centri diabetologici italiani.

L’analisi dell’andamento dei fattori di rischio negli oltre 500mila pazienti monitorati dagli Annali AMD ha evidenziato che:

  • più della metà (54,6%) ha valori di emoglobina glicata a target (Hb1Ac <7%);
  • il 23% ha valori di pressione arteriosa (<130/80 mmHg) nel range;
  • il 34,3% ha buoni valori di colesterolo LDL (<70 mg/dl di colesterolo cattivo).

I risultati sul diabete tipo 2 sono stati oggetto di una pubblicazione su ‘Diabetes Research & Clinical Practice’, rivista scientifica di rilevanza internazionale, che ha sottolineato la validità scientifica e metodologica della misurazione degli Annali AMD. In generale, si evidenzia un progressivo e continuo miglioramento della qualità delle cure erogate in Italia. Aspetto questo particolarmente rilevante dal momento che gli standard e i parametri di riferimento utilizzati per la misurazione sono diventati molto più stringenti, in accordo con le linee guida internazionali.

È migliorato anche l’accesso alle cure farmacologiche più innovative (inibitori di SGLT2 e agonisti di GLP-1) che, oltre a controllare il diabete, hanno un effetto importante sulla prevenzione di scompenso cardiaco, eventi cardiovascolari e renali: rispetto alla precedente rilevazione Annali AMD 2021:

  • cresce la quota di pazienti in trattamento con gli inibitori di SGLT2 dal 9,5% al 29%;
  • dal 5,8% al 27,5% con agonisti del GLP-1.

Di particolare rilevanza il dato sull’accesso ai farmaci innovativi, gli SGLT2i e GLP1-RA, dalla comprovata efficacia in termini di riduzione del rischio cardiovascolare e renale. Si riduce inoltre la prescrizione e l’utilizzo di sulfaniluree e secretagoghi (analoghi della Meglitinide); mentre il farmaco più prescritto resta la metformina (72%)” – dichiara Giuseppina Russo, coordinatrice del Gruppo Annali AMD. “Possiamo quindi affermare che la comunità diabetologica italiana ha intrapreso un percorso sempre più diretto a contrastare l’inerzia terapeutica. I medici prescrivono con maggiore favore i cosiddetti farmaci innovativi che supportano medici e pazienti a ridurre l’impatto delle complicanze cardio-renali nelle persone con diabete non controllato a beneficio della loro salute e qualità di vita con la malattia”.

Buoni risultati confermati anche dal Q-score

Il progressivo miglioramento delle cure e trattamenti erogati nei Centri Diabetologici monitorati dagli Annali AMD emerge anche guardando i risultati del Q-score, l’indice che misura la qualità dell’assistenza. Infatti, più del 60% delle persone con diabete tipo 2 ha un Q-score >25 che corrisponde ad un adeguato livello di assistenza con benefici diretti sulla salute complessiva e sulla riduzione delle complicanze diabetiche per i fattori di rischio.

Siamo davvero molto orgogliosi che il lavoro degli Annali abbia ricevuto il giusto riconoscimento con la pubblicazione suDiabetes Research & Clinical Practice’”, dichiara Graziano Di Cianni, Presidente Nazionale dell’Associazione Medici Diabetologi. “Dal 2006 gli Annali AMD ci danno la possibilità di toccare con mano i risultati delle attività che ogni giorno svolgiamo sul territorio e anche di orientare le strategie terapeutiche grazie all’implementazione dei dati con l’Intelligenza Artificiale e il machine learning. Il lento, ma progressivo miglioramento dei parametri, l’incremento dell’utilizzo dei farmaci innovativi e la migliore qualità di vita sono elementi che ci rendono particolarmente soddisfatti. Allo stesso tempo – conclude Di Cianni – è necessario fare un ulteriore sforzo per migliorare l’aderenza alle terapie e ridurre ancora di più il rischio cardiovascolare, che rappresenta la prima causa di morte nelle persone con diabete”.

References

 

* L’Associazione Medici Diabetologi (AMD), costituita nel 1974, con oltre 2000 iscritti è la più grande associazione scientifica della diabetologia italiana. Affiliata all’International Diabetes Federation (IDF), AMD: (1) promuove la diffusione sul territorio di strutture idonee alla prevenzione, diagnosi e cura del diabete mellito; (2) si occupa della qualificazione professionale e dell’aggiornamento culturale del personale sanitario operante in tali strutture; (3) si adopera affinché la diabetologia e la figura del medico diabetologo acquisiscano e mantengano la loro autonomia dal punto di vista didattico e clinico e costituiscano il principale punto di riferimento nella cura del paziente con diabete.
L’AMD promuove la ricerca in campo diabetologico, clinico e terapeutico e collabora con le altre istituzioni che hanno finalità e interessi comuni.

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