Il nuovo documento d’intesa – firmato dalla Federazione Diabete Giovanile (FDG) e dalla FNOPI – propone un primo quadro nazionale di interventi diretti al pieno riconoscimento del diritto all’assistenza sanitaria, grazie a personale infermieristico in ambito scolastico per i minori con diabete tipo 1.
La gestione critica del diabete di tipo 1 nella scuola
La gestione del diabete insulinodipendente in ambito scolastico è stata di recente al centro di un incontro che la Federazione Diabete Giovanile (FDG) ha avuto con il Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, On. Marialucia Lorefice.
“E’ assurdo pensare che una maestra debba assumersi questa responsabilità – ha commentato il presidente della Federazione, Antonio Cabras – con le eventuali conseguenze, anche sul piano legale, dovute a un qualsiasi errore. Con il diabete infantile non si scherza e questo compito spetta alle ASL attraverso infermieri, medici e personale qualificato”.
“Per questo la nostra Federazione ha sottoscritto un accordo con la Federazione Nazionale degli Ordini Professionali degli infermieri (FNOPI), perché nell’ambiente scolastico sia garantita la necessaria assistenza sociosanitaria e anche la corretta informazione e sensibilizzazione sulla malattia”.
“In tutti i sistemi socio sanitari, spiega la presidente FNOPI Dott.ssa Barbara Mangiacavalli, è ormai consolidata la consapevolezza che lo stato di salute della popolazione giovanile inciderà, in senso positivo o negativo, su quella che sarà la salute della popolazione adulta futura. Per questo FDG e FNOPI hanno voluto delineare un primo quadro nazionale di interventi diretti al pieno riconoscimento del diritto all’assistenza sanitaria in ambito scolastico per i minori con diabete tipo 1. Il protocollo firmato dovrà costituire la cornice per un riassetto della normativa nazionale soprattutto riguardo alle competenze delle Regioni”.
Il mondo della cronicità in età pediatrica
È un’area in progressiva crescita che comporta un notevole impegno di risorse nella continuità assistenziale e una forte integrazione tra i servizi sanitari e quelli sociali.
In Italia sono 3 milioni i bambini affetti da patologie croniche, oltre 20.000 affetti da diabete di TIPO 1 e molti di questi in età scolare.
Nell’anno scolastico 2012-2013, è stata condotta dall’ Istat in collaborazione con il ministero dell’Istruzione un’indagine sulla somministrazione dei farmaci nelle scuole primarie e secondarie di 1° grado, statali e non statali con l’obiettivo di rilevare le iniziative intraprese dalla scuola per la somministrazione di farmaci ad alunni affetti da patologie croniche.
Dall’indagine, alla quale ha aderito l’82% delle scuole emergono dati preoccupanti: la somministrazione dei farmaci avviene da parte nel:
- 54,27% personale scolastico;
- 13,87% da parte dei genitori;
- 5,8% dalle AASSLL;
- 1,98% da altro personale;
- 0,61% da nessuno;
non è stato censito il 24%.
Nel 90,22% degli istituti scolastici non è presente un protocollo per la somministrazione dei farmaci. Nel panorama normativo nazionale manca attualmente un riconoscimento adeguato del fenomeno delle patologie croniche che interessano i bambini e gli adolescenti.
“È purtroppo facile rilevare – aggiunge Cabras – da parte delle associazioni dei pazienti e degli ordini professionali che si battono per la loro tutela, che questi bambini e adolescenti non vivono l’esperienza scolastica, sportiva, relazionale e sociale al pari dei loro coetanei. Le abitudini di vita di queste persone sono seriamente condizionate dalle loro malattie e ancor più spesso risulta condizionata la vita dei loro familiari. Indubbiamente la lacuna normativa contrasta con i principi generali dell’ordinamento costituzionale e con i più importanti trattati internazionali in materia di diritti fondamentali dell’individuo e del fanciullo”.
Il nuovo Protocollo d’intesa FDG-FNOPI
Secondo FDG e FNOPI è giunto il momento di un adeguamento normativo e il protocollo propone un primo quadro nazionale di interventi diretti al pieno riconoscimento del diritto all’assistenza sanitaria in ambito scolastico per i minori con diabete tipo 1.
“È necessario –si legge – garantire a tutti ai bambini e adolescenti che risultino affetti da patologie croniche, e non in grado di gestirle autonomamente nell’ambiente scolastico, il diritto ad usufruire dell’assistenza socio-sanitaria di cui necessitano durante l’orario di lezione, godendo di un servizio assimilabile all’assistenza domiciliare.
“Uno dei punti di questo documento – aggiunge Mangiacavalli – è sicuramente il principio della de-medicalizzazione, che prevede una valorizzazione di tutte le figure professionali, in primo luogo quelle infermieristiche, coinvolte nella gestione della malattia sul territorio e necessarie per dare risposta adeguata alla multidimensionalità della patologia diabetica e che, attraverso adeguati processi di formazione, gestiranno follow-up autonomi in seno a piani di cura definiti dallo specialista con il coinvolgimento attivo del bambino, della famiglia e del pediatra di libera scelta”.
“L’infermiere adeguatamente formato – spiega la presidente FNOPI – che si prende cura del bambino nel momento della somministrazione dell’insulina a scuola, assume un ruolo educativo di fondamentale importanza nel percorso di crescita che accompagnerà il bambino verso l’autonomia e l’autogestione. L’infermiere rappresenta il punto di riferimento e il collegamento tra i vari organismi (scuola, centro di diabetologia, ASL, associazioni dei pazienti) e la famiglia”.
Per quanto riguarda la somministrazione dell’insulina, il documento prevede che l’infermiere si attenga al piano terapeutico individuale predisposto dal medico specialista, inserito nella documentazione sanitaria personale, costantemente aggiornata dai genitori per quanto riguarda le variazioni estemporanee.
“Abbiamo fatto questa scelta – conclude Cabras – perché l’infermiere mantiene i contatti con il Centro diabetologico di riferimento anche per quanto riguarda aggiornamenti legati alle novità in campo terapeutico/tecnologico (microinfusori di insulina, sensori glicemici). Il Centro diabetologico collabora con i servizi territoriali competenti dell’ASL. L’istituto scolastico garantisce la possibilità di conservare correttamente il glucagone e tutti i dispositivi necessari secondo le modalità indicate dall’ASL di riferimento. In questo modo il bambino (ma anche la sua famiglia) hanno tutte le garanzie possibili di un efficace intervento sociosanitario di qualità a tutela del diritto alla frequenza scolastica”.
References
– Comunicato stampa Federazione Diabete Giovanile, settembre 2018
– Diabete a scuola. Protocollo FNOPI-FDG per l’assistenza sociosanitaria degli alunni
– Istat, La somministrazione di farmaci nelle scuole primarie e secondarie di 1° grado statali e non statali. Periodo di riferimento: anni 2012-2013