Diabete e varicocele: che cos’è, quali sintomi, come si cura?

Diabete e varicocele: che cos’è, quali sintomi, come si cura?

Varicocele: che cos’è? Che sintomi causa? Quando può insorgere? Perché è così importante una diagnosi precoce? Quali i trattamenti? Ne parliamo con lo specialista, Prof. Gabriele Antonini, urologo-andrologo, ASST Sette Laghi Varese.

Il varicocele: che cos’è?

Con il termine varicocele s’intende la una dilatazione anomala delle vene del testicolo, più spesso sinistro (vene testicolari o vene spermatiche del plesso pampiniforme) che sono deputate a drenare il sangue dai testicoli. Cause e fattori di rischio al momento non sono ben chiari e definiti.
Le vene normalmente servono a riportare il sangue nel circolo polmonare per purificarsi; quando le vene sono ectasiche cioè dilatate e quindi le valvole non sono efficienti, il sangue ristagna, nello specifico sopra al testicolo (vedi figura sotto), con maggiore frequenza sul testicolo sinistro che tende ad essere più caldo e gonfio.

Diabete e varicocele: che cos’è, quali sintomi, come si cura?

Da sinistra a destra: (A) posizione anatomica del testicolo (all’interno dello scroto) e dell’eventuale varicocele; (B) valvole venose normali e alterate; queste ultime favoriscono (C) la dilatazione venosa e il ristagno di sangue non ossigenato a livello del testicolo (varicocele).

 

Il varicocele può manifestarsi anche nel soggetto giovane. In sua presenza la temperatura locale si alza, il sangue venoso, che è un sangue non ossigenato ricco di tossine e prodotti di scarto, ristagna a livello dei testicoli causando effetti deleteri per la salute del testicolo e degli spermatozoi.

Il varicocele non è una malattia ma una condizione anomala di varicosità (un po’ come le vene varicose nelle gambe per capirci) che – se trascurata – può condizionare la normale funzionalità testicolare. I testicoli sono gli organi riproduttivi dell’uomo (gonadi maschili) deputati alla spermatogenesi, cioè alla sintesi degli spermatozoi (gameti) che sono le cellule germinative maschili; un varicocele potrebbe nel tempo – se trascurato – pregiudicare la formazione dello sperma e la capacità di movimento degli spermatozoi, riducendo la fertilità maschile.

Quali sono i sintomi di varicocele?

Nella maggior parte dei casi, il varicocele non dà sintomi (asintomatico) o segni di rilievo. In alcuni soggetti può causare disturbi, come gonfiore, calore e dolore allo scroto (sacca che contiene i testicoli) soprattutto alla parte sinistra.
In genere, il dolore da varicocele è un dolore sordo e persistente che può aumentare d’intensità quando si sta a lungo in piedi o si è praticata un’intensa attività fisica; tende ad aumentare nelle ore serali e diminuisce in posizione supina.

In presenza di sintomi di questo genere, è bene contattare subito il proprio medico curante, per approfondire la situazione o direttamente uno specialista urologo o andrologo.

Se trascurato, il varicocele, può portare a complicanze?

Nel tempo, se il varicocele non viene trattato, può evolvere in forme più severe che possono portare a complicanze, come l’atrofia testicolare (riduzione della dimensione di uno o entrambi i testicoli) e l’infertilità maschile (vedi dopo). Chi soffre di diabete è più a rischio per lo stato latente di lieve infiammazione in tutti i tessuti e per l’accumulo locale di zuccheri che richiama batteri e altri microrganismi al di sotto della cute prepuziale che contribuiscono all’infiammazione dei tessuti intorno al pene. Nei soggetti più giovani, il varicocele potrebbe compromettere lo sviluppo del testicolo, una situazione che va valutata e approfondita da uno specialista urologo o andrologo.

Per questo, consigliamo sempre un controllo del liquido seminale, dai 16 anni in poi, in particolare nei soggetti giovani con diabete.

Numerosi studi scientifici condotti anche sugli adolescenti hanno evidenziato che condizioni ambientali sfavorevoli, varicocele, insulino-resistenza, malattie come diabete (tipo 1 e tipo 2), obesità e sindrome metabolica, ma anche abitudini e stili di vita scorretti (fumo, abuso di alcolici, uso di droghe) siano tra i principali fattori che possono influire negativamente sulla qualità dello sperma. Lo stress ossidativo nel microambiente testicolare può portare alla soppressione della spermatogenesi (formazione degli spermatozoi) e al danno del DNA spermatico con conseguente riduzione della mobilità degli spermatozoi e anomalie della loro forma.

Varicocele e fertilità maschile

Nel tempo, il varicocele si comporta un po’ come una goccia cinese, che tende a danneggiare sempre di più la fertilità dell’uomo. In passato, i figli venivano concepiti intorno ai 25 anni, molte volte il varicocele era misconosciuto; attualmente per tutta una serie di motivazioni economico-sociali, i figli si cominciano a programmare passati i 30 anni, anche 35-36 anni e quindi una condizione non patologica come il varicocele ma che può alterare in modo importante e cronico, irreversibile la spermatogenesi manifesta più facilmente i suoi segni e quindi può nel tempo favorire una ridotta fertilità maschile. Al giorno d’oggi si parla molto di infertilità di coppia perché manca uno screening: fino a qualche anno fa, veniva effettuato un primo screening con il servizio militare: al giorno d’oggi i giovani non vengono più controllati; si arriva a fare una prima visita uro-andrologica quando insorge il problema quindi quando c’è un problema di infertilità di coppia. Molte volte è già tardi e porre rimedio diventa veramente difficile ed è un peccato perché diagnosticato precocemente, il varicocele si può risolvere con semplicità. Attualmente si stima che circa Il 35% degli uomini con problemi di fertilità soffra di varicocele.

Come viene fatta la diagnosi di varicocele?

La diagnosi di varicocele è molto semplice. Viene effettuata:

  • con l’esame clinico obiettivo del soggetto da parte dell’urologo /andrologo che andrà a valutare le dimensioni dei testicoli, la presenza e posizione di eventuali rigonfiamenti, la dolorabilità e la consistenza del gonfiore. Quest’ultimo punto è importante per escludere la presenza di un tumore ai testicoli;
  • dal racconto dei sintomi se presenti;
  • effettuando un’ecografia Doppler (eco-doppler) scrotale e dei vasi spermatici
    che rappresenta l’esame fondamentale per la conferma di diagnosi di varicocele. L’ecografia scrotale è in grado di evidenziare con estrema chiarezza la dilatazione delle vene del plesso pampiniforme.
  • Talvolta viene richiesto anche un esame del liquido seminale per valutarne la qualità.

Come si tratta il varicocele una volta diagnosticato?

Oltre all’eventuale trattamento con antiinfiammatori nelle forme più lievi, il varicocele può essere semplicemente corretto con una tecnica flebografica, quindi una tecnica endovascolare. Si esegue una piccola punturina a livello della vena basilica del braccio; si inserisce un sondino endovascolare che arriva nella vena spermatica; si inocula una sostanza sclerosante simile a quella che si usa per il trattamento delle vene varicose delle gambe che “tappa” la vena e ripristina il corretto reflusso di sangue venoso a livello testicolare.
Nei casi più complessi, possono eseguirsi interventi chirurgici in chirurgia laparoscopica, minimamente invasivi o in chirurgia tradizionale, più invasivi.
Anche la radiologia interventistica mette a disposizione dei paziente con varicocele una procedura nota come embolizzazione percutanea, minimamente invasiva.

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