Parodontite e diabete: possibile la diagnosi precoce grazie allo screening congiunto in studio

Parodontite e diabete: possibile la diagnosi precoce grazie allo screening congiunto in studio - Diabete.com

Comunicato stampa a cura di SidP*, AMD** e SID***

Per spezzare il circolo vizioso fra diabete e parodontite arriva il ‘doppio screening’ dal dentista e dal diabetologo: screening per il diabete alla poltrona del dentista e screening per l’infiammazione delle gengive nello studio del diabetologo.

In un documento congiunto, gli specialisti hanno stabilito il percorso per la diagnosi precoce di due malattie legate a doppio filo: diabete e parodontite, che riguardano oltre 12 milioni di italiani. Il documento è stato presentato il 4 maggio 2021 durante il webinar “Parodontite e Diabete: le relazione pericolose” organizzato dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SidP), la Società Italiana di Diabetologia (SID) e l’Associazione Medici Diabetologi (AMD).

Diabete e parodontite: relazione pericolosa per 12 milioni di Italiani

Il documento congiunto di SIdP, SID e AMD stabilisce i criteri per la diagnosi precoce delle due malattie: diabete e parodontite, che rappresentano una concreta minaccia per la salute di 12 milioni di italiani.

  • Gli 8 milioni di pazienti con parodontite, l’infiammazione estesa delle gengive, hanno almeno il 20% di probabilità in più di sviluppare diabete.
  • Circa 4 milioni di soggetti con diabete hanno proprio la parodontite come sesta complicanza più frequente.
  • Con poche, semplici domande il dentista potrà identificare i pazienti con infiammazione gengivale per i quali è opportuno il test della glicemia.
  • Il diabetologo durante la visita periodica dovrà fare attenzione a sintomi come sanguinamento gengivale, gonfiore o dolore alle gengive e ipersensibilità o mobilità dentale, invitando i pazienti a controlli odontoiatrici annuali anche in assenza di sintomi.

Il documento congiunto delle tre società scientifiche sarà a disposizione dei professionisti per indicare i corretti percorsi diagnostici e di screening, mentre un decalogo informativo predisposto da SIdP sarà distribuito dai diabetologi ai loro pazienti, così da informarli sulle corrette modalità di prevenzione e gestione dell’infiammazione gengivale.

Chi potrebbe essere a rischio di diabete?

“Gli specialisti parodontologi possono svolgere un ruolo chiave nell’intercettare le persone ad alto rischio di sviluppare diabete e nella diagnosi precoce di questa malattia in coloro che non sanno di esserne affetti (ricordiamo che spesso il diabete tipo 2 decorre in modo silente per anni!): da oggi c’è uno strumento condiviso per riuscirci, grazie al nuovo documento congiunto SIdP – AMD – SID che stabilisce le regole per lo screening – spiega Luca Landi, presidente SIdP – L’odontoiatra può identificare i pazienti che dovrebbero essere sottoposti alla valutazione del glucosio nel sangue semplicemente rivolgendo loro poche domande.

È opportuno che si sottopongano al test per la glicemia:

  • tutti gli over 45 con parodontite che da oltre 3 anni non controllano i livelli di zuccheri nel sangue
  • tutti i pazienti adulti con Indice di Massa Corporea (BMI) superiore a 25, quindi in sovrappeso o con obesità, che abbiano almeno uno tra i seguenti fattori di rischio:
    • familiarità di 1° grado per il diabete di tipo 2 (genitori, fratelli);
    • inattività fisica, sedentarietà;
    • ipertensione arteriosa (³ 140/90 mmHg) o una terapia antipertensiva in corso;
    • bassi livelli di colesterolo HDL (colesterolo buono, < 35 mg/dL) e/o elevati valori di trigliceridi ( > 250 mg/dL);
    • nelle donne, sono fattori di rischio il parto di un neonato di oltre 4 chili o pregresso diabete gestazionale o presenza di sindrome dell’ovaio policistico;
    • emoglobina glicata (HbA1c) borderline (39-46 mmol/mol o 5.7-6.4%), IGT (ridotta tolleranza al glucosio), o IFG (alterata glicemia a digiuno) in un precedente test di screening.
  • Altrettanto importante fare attenzione, durante la visita, a sintomi riferiti dal paziente e indicativi di diabete come polidipsia e poliuria, infezioni genito-urinarie ricorrenti, calo di peso e astenia”.

Chi tra i diabetici potrebbe essere a rischio di parodontite?

Il diabetologo d’altro canto, oltre a informare i suoi pazienti del maggior rischio di malattia parodontale e del filo rosso che lega le due malattie, potrà contribuire allo screening della malattia parodontale chiedendo al paziente durante la visita di controllo se abbia sanguinamento, gonfiore o fastidio gengivale, ipersensibilità o mobilità dei denti, alitosi. Oltre a suggerire ai pazienti di rivolgersi all’odontoiatra in caso di bocca secca, bruciore o comparsa di chiazze biancastre indicative di micosi orale, il diabetologo dovrebbe motivarli anche a sottoporsi a controlli annuali anche in assenza di dolore o altri sintomi, data la prevalenza di parodontite nei pazienti con diabete. Il documento, inoltre, raccomanda ai medici diabetologi di ispezionare il cavo orale, con particolare attenzione alle gengive, in occasione della prima visita e dei controlli successivi.

Parodontite: vera e propria complicanza diabetica

“La malattia parodontale va certamente annoverata tra le patologie cui le persone con diabete sono, relativamente ai non diabetici, maggiormente predisposte – afferma Agostino Consoli, Presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID) – Può essere in effetti considerata una delle complicanze della malattia diabetica. Un primo screening della malattia parodontale (sia anamnestico che ispettivo) deve certamente far parte della visita diabetologica ma, soprattutto, la persona con diabete va educata anche dal diabetologo alla igiene quotidiana della bocca ed incoraggiata a sottoporsi con regolarità a sedute di igiene orale presso uno studio dentistico”.

Diabete e parodontite sono due condizioni strettamente correlate

“Il diabete può associarsi a un aumento della gengivite e parodontite cronica, con un rischio per la persona con diabete fino a 2-3 volte maggiore rispetto a una persona che non ne è affetto – commenta Paolo Di Bartolo, presidente dell’Associazione Medici Diabetologi, AMD. “La parola d’ordine è ancora una volta prevenzione. Tramite interventi di screening sarà possibile orientare quei soggetti che ignorano la propria condizione a una diagnosi precoce di diabete con l’obiettivo di intervenire tempestivamente e ridurre i rischi di complicanze. La collaborazione avviata insieme a SIdP e SID conferma l’importanza di realizzare un’assistenza quanto più integrata a tutela della salute dei nostri pazienti”.

Un decalogo rivolto ai pazienti disponibile in tutti gli studi e ambulatori

Oltre al documento congiunto destinato ai medici, SIdP, SID e AMD hanno firmato anche un decalogo rivolto ai pazienti, che i diabetologi potranno distribuire nei loro ambulatori: semplici regole di prevenzione e gestione della salute orale che possono migliorare la comprensione dei percorsi diagnostici e il controllo dei fattori di rischio orali, a tutto vantaggio anche della gestione metabolica.

“Il biofilm orale, la dieta, il fumo e, in parte, l’alcool rappresentano i principali fattori di rischio per le malattie del cavo orale ma tabacco, dieta e alcool sono alla base delle principali malattie croniche non trasmissibili, fra cui il diabete – specifica Nicola Marco Sforza, presidente eletto SIdP – Gli odontoiatri, promuovendo interventi di lotta ai fattori di rischio per le malattie della bocca, attuano un approccio denominato di “contrasto al rischio comune”: in pratica i benefici delle loro iniziative preventive si spalmano non solo sulla tutela della salute del cavo orale ma anche sulle condizioni extra-orali che riconoscono i medesimi fattori di rischio”.

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References

A questo link puoi accedere al documento congiunto “Parodontite e diabete” firmato dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SidP), dall’Associazione dei Medici Diabetologi, AMD e dalla Società Italiana di Diabetologia, SID
https://www.sidp.it/media/tapenfj.pdf

 

* La SIdP, Società Italiana di Parodontologia e Implantologia ha come principale missione la prevenzione, la diagnosi delle malattie dei tessuti parodontali e il loro ripristino funzionale ed estetico, anche attraverso procedure implantologiche.
Fondata nel 1979, attualmente la Società conta 1959 iscritti tra soci attivi, ordinari, igienisti e studenti, provenienti da tutte le regioni italiane. Ha contribuito e tuttora contribuisce allo sviluppo delle conoscenze scientifiche nella parodontologia, nell’implantologia e nelle discipline medico-biologiche ad esse correlate.
SIdP è iscritta nell’Elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie pubblicato dal Ministero della Salute in attuazione dell’articolo 5 della Legge 8 marzo 2017, n. 24 (Legge Gelli) e del Decreto ministeriale 2 agosto 2017.
La SIdP è certificata secondo il sistema di gestione della qualità ISO 9001.
Ulteriore informazioni nel sito dell’associazione: https://www.sidp.it/la-societa/cosa-e-la-sidp/

** L’Associazione Medici Diabetologi (AMD), costituita nel 1974, con oltre 2000 iscritti è la più grande associazione scientifica della diabetologia italiana. Affiliata all’International Diabetes Federation (IDF), AMD: (1) promuove la diffusione sul territorio di strutture idonee alla prevenzione, diagnosi e cura del diabete mellito; (2) si occupa della qualificazione professionale e dell’aggiornamento culturale del personale sanitario operante in tali strutture; (3) si adopera affinché la diabetologia e la figura del medico diabetologo acquisiscano e mantengano la loro autonomia dal punto di vista didattico e clinico e costituiscano il principale punto di riferimento nella cura del paziente con diabete.
L’AMD promuove la ricerca in campo diabetologico, clinico e terapeutico e collabora con le altre istituzioni che hanno finalità e interessi comuni.

*** La Società Italiana di Diabetologia – fondata nel 1964 a Roma è una associazione no-profit, articolata in 17 sezioni regionali e guidata da un presidente e da un consiglio direttivo nazionale eletti ogni due anni dai circa 2000 soci. In campo diabetologico e metabolico la SID svolge attività di promozione e conduzione della ricerca scientifica, di formazione e aggiornamento per medici e altri operatori sanitari, di divulgazione alle persone con diabete e alla comunità nel suo complesso, di politica sanitaria nell’organizzazione dell’assistenza.
La SID mira a tutelare gli interessi delle persone con diabete e delle loro famiglie, a promuovere la conoscenza della malattia per migliorarne la diagnosi e la cura, a far implementare strategie di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, a valorizzare l’operato dei diabetologi e di quanti operano nella lotta al diabete. La SID, insieme alla Fondazione Diabete Ricerca e alla Associazione Diabete Ricerca, mette in atto programmi di raccolta fondi provenienti da istituzioni pubbliche e private, da aziende e da singoli cittadini al fine di sostenere la ricerca in campo diabetologico.

 

 

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