L’abitudine a fare una buona (=salutare) colazione è ancora poco diffusa in Italia. Alcuni ingurgitano velocemente qualcosa (spesso non esattamente quello che è suggerito dalle linee guida per una sana alimentazione), molti bevono solo un caffè, non pochi neppure quello. È raro che a colazione vengano introdotte, come raccomandato da anni, circa un terzo delle calorie (=energia) giornaliere (cereali con fibre, frutta fresca e un po’ di frutta secca, latte o yogurt e un caffè o un té).
Uno studio recente condotto in soggetti con e senza diabete ha mostrato che chi consuma una buona prima colazione rispetto a chi la salta ha una maggiore espressione di geni che regolano favorevolmente il metabolismo dei carboidrati. Si tratta dei cosiddetti “geni orologio” o “clock genes” e dei numerosi geni da essi controllati.
A dispetto del concetto ormai datato che i geni siano assolutamente immodificabili e che quello che abbiamo ereditato ce lo dobbiamo tenere così com’è. Non è esattamente così. Possiamo migliorare non tanto il patrimonio genetico (la “dotazione” che abbiamo avuto da chi ci ha preceduto) ma la loro funzione e regolazione. E questo è possibile anche con una buona (=salutare) colazione.
NOTA BENE
Ovviamente chi ha il diabete, se aumenta il cibo a colazione a partire da ora deve ridurre quello degli altri pasti e rimodulare la sua terapia. Soprattutto la dose di insulina, se è in trattamento. D’accordo con il proprio diabetologo, naturalmente.
Buona colazione a tutti!
References
Jakubowicz D, Wainstein J, et al – Influences of Breakfast on Clock Gene Expression and Postprandial Glycemia in Healthy Individuals and Individuals With Diabetes: A Randomized Clinical Trial. Diabetes Care 2017 Nov;40(11):1573-1579