Diabete e vulnerabilità allo stress

Diabete e vulnerabilità allo stress

Le persone affette da malattie croniche come il diabete, sia esso di tipo 1 o di tipo 2, sono soggette a stress e disagio psicologico in misura maggiore rispetto alle persone che godono di buona salute. La gestione della malattia e la prevenzione delle complicanze è un impegno che “non concede vacanze”, e d’altra parte, i diabetici non sono esenti da tutte le sollecitazioni della vita quotidiana che “stressano” anche le persone sane: dal lavoro, alla famiglia, alla scuola. Non ci sono sconti.

Lo stress fa parte della vita di noi tutti, da sempre. L’espressione “sono stressato è una delle più utilizzate, “liberarsi dallo stress” una delle più “cliccate” nel web. Chi non ha confidenza con internet, può trovare nelle librerie diversi manuali che insegnano “vivere senza stress”, “combattere lo stress”, o addirittura prevenirlo. Vincere la guerra allo stress sembra una conditio sine qua non per vivere meglio. Tuttavia questo atteggiamento non è vincente, proprio perché lo stress è ubiquitario e non si può eliminare, anzi, nella guerra allo stress perdiamo solo tempo ed energie.

La vera rivoluzione sarebbe invece imparare a vivere con lo stress e nonostante lo stress, migliorando le nostre “abilità di coping” (dall’inglese: to cope with: far fronte a), cioè quelle abilità che permettono di affrontare gli eventi facendo leva sulle risorse personali e dell’ambiente che ci circonda. Uno stimolo stressante (stressor) non è in grado in sé e per sé di procurare un danno diretto, lo diventa nell’interazione con l’individuo che colpisce. Sono le risposte disadattive agli eventi stressanti, che derivano dalla vulnerabilità individuale, a provocare sofferenza. Ne sono un esempio l’ansia patologica, le rimuginazioni, l’evitamento delle situazioni che ci mettono in difficoltà e nei confronti delle quali temiamo la nostra inadeguatezza, il ritiro sociale, nella convinzione che nessuno ci possa capire o aiutare.

Secondo alcuni studiosi, i pazienti diabetici con elevata vulnerabilità allo stress sarebbero maggiormente predisposti ad un compenso glico-metabolico non ottimale, anche in virtù di una maggiore tendenza a sviluppare sintomi depressivi.
Questo fenomeno può essere riconducibile in parte ad aspetti comportamentali, cioè minore attenzione alla dieta, tendenza a non svolgere attività fisica, a trascurare il controllo della glicemia, dall’altra ad aspetti biologici, legati cioè all’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, con conseguente maggiore secrezione di cortisolo, il principale ormone dello stress, che provoca un aumento dei livelli di glicemia, una riduzione della sensibilità periferica all’insulina (insulino-resistenza), un aumento dei grassi nel sangue (iper-dislipidemia) e una maggiore tendenza all’obesità viscerale.

Un aiuto dalla mindfulness

Può sembrare contro-intuitivo, ma ci sono sempre più dati di letteratura scientifica evidence-based a sostegno della validità degli approcci basati sulla meditazione di consapevolezza (mindfulness) e sull’accettazione, anziché sulla “guerra” per liberarsi dallo stress. Alcuni autori hanno riscontrato che le pratiche meditative possono avere un effetto positivo sui livelli glicemici, anche nelle donne con diabete gestazionale.
La meditazione nella sua semplicità è una pratica di non facile acquisizione per noi occidentali, abituati ai ritmi frenetici della vita quotidiana, che raramente ci consentono di soffermarci sul qui ed ora. Un buon inizio potrebbe essere proprio a tavola, imparando a nutrirsi in modo mindful, nella consapevolezza della fame e della sazietà. In questo modo la dieta, generalmente fonte di notevole stress, diventa un atto consapevole di amore verso il proprio corpo.

References

– Piane GM, et al. Building an Evidence Base for the Co-Occurrence of Chronic Disease and Psychiatric Distress and Impairment. Prev Chronic Dis 2014; 11:140211

– Gois et al. Vulnerability to stress, anxiety and depressive symptoms and metabolic control in Type 2 diabetes. BMC Research Notes 2012, 5:271

– Pellegrino F. Stress negativo, stress positivo. Come trasformare le energie da negative a positive. Positive Press. Verona 2000

– Hayes SC. Smetti di soffrire, inizia a vivere. Ed Franco Angeli, 2010

– Rosenzweig S, et al., Mindfulness-based stress reduction is associated with improved glycemic control in type 2 diabetes mellitus: a pilot study. Altern Ther Health Med. 2007;13(5):36-8

– Robin RC. The benefits of mindfulness eating. Diabetes Self Manag. 2014,31(3):20, 22-5

– Youngwanichsetha S, et al. The effects of mindfulness eating and yoga exercise on blood sugar levels of pregnant women with gestational diabetes mellitus. Appl Nurs Res. 2014 [Epub ahead of print].

– Miller CK, et al. Comparison of a mindful eating intervention to a diabetes self-management intervention among adults with type 2 diabetes: a randomized controlled trial. Health Educ Behav. 2014;41(2):145-54

Potrebbero interessarti