Esiste una stretta relazione tra zuccheri, edulcoranti naturali e dolcificanti artificiali con il microbiota intestinale: sempre più studi lo dimostrano. Il quadro che emerge è che per capire se certe sostanze sono salutari o meno e/o per conoscere in che quantità o modalità di consumo siano salutari o meno non può essere sufficiente soffermarsi alla quantità di calorie che si introducono con il loro consumo o al momentaneo effetto sulla glicemia. Queste sostanze possono avere degli effetti più profondi di quanto si sia pensato fino a qualche anno fa.
Una recente revisione sistematica dei lavori condotti fino a oggi ha provato a fare luce sugli effetti e sui meccanismi mediante i quali il microbiota intestinale (una volta chiamato “flora intestinale”) si adatta alla dieta ricca di zuccheri, polioli e dolcificanti.
Gli zuccheri sono in grado di modificare il microbiota intestinale in pochi giorni
I batteri intestinali sono capaci di utilizzare gli zuccheri e gli edulcoranti/dolcificanti e un ambiente ricco di tali sostanze porta i batteri stessi a cambiamenti nel loro metabolismo e/o nel loro equilibrio reciproco. Anche se non tutti gli studi sono sull’uomo si è visto che il glucosio, il fruttosio, la saccarina per citarne alcuni portano a uno squilibrio del microbiota nell’ospite.
Ruolo del microbiota nello sviluppo di malattie metaboliche
Oltre a modificare la struttura del microbiota, gli zuccheri e i dolcificanti aggiunti possono portare a far aumentare nei batteri la produzione di enzimi metabolici coinvolti nel trasporto e nel metabolismo degli zuccheri. L’aumento di questi enzimi metabolici nei batteri intestinali nell’uomo è associato a un aumento del rischio di diabete di tipo 2, obesità (perché i metaboliti batterici forniscono energia aggiuntiva all’ospite), tumore del colon-retto e potenziale sviluppo di resistenza agli antibiotici.
Sono necessari maggiori studi per individuare i singoli effetti di un determinato zucchero e quali sono le conseguenze generali di un determinato mix di zuccheri e dolcificanti introdotti abitualmente dalla dieta di un individuo. Gli autori della revisione suggeriscono che è importante valutare le conseguenze del consumo di zuccheri e altri edulcoranti, naturali o artificiali, sulle interazioni microbiota-ospite per poter determinare la sicurezza di certi prodotti alimentari e i loro effetti di lungo periodo.
Il consumo di dolcificanti è sicuro?
Ad oggi le principali autorità internazionali di sicurezza alimentare e di salute (FDA, EFSA, OMS, CREA) ritengono sicuro il consumo di dolcificanti nei livelli approvati [dose giornaliera ammissibile (DGA)] perché nel breve periodo non mostrano tossicità e perché spesso gli studi che mostrano effetti negativi lo fanno a dosi elevate che per il consumo umano potrebbero essere trascurabili. Occorre però, considerare che la dieta di un individuo non è solo la singola dose di una sostanza seppur ritenuta sicura ma una complessa introduzione di una moltitudine di sostanze chimiche, naturali e non. Perciò gli effetti del complesso mix di sostanze introdotte con la dieta moderna tra cui anche zuccheri, dolcificanti, additivi chimici, eventuali contaminanti, ecc., considerando anche le varie fasi di vita della persona, andrebbero indagati e compresi più a fondo.
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