All’81° Congresso dell’American Diabetes Association (#ADA2021), è stato presentato il nuovo Consensus Report congiunto ADA/EASD (European Association for the Study of Diabetes) per il trattamento del diabete di tipo 1 che ha rivisto l’algoritmo per la diagnosi di diabete di tipo 1, ha introdotto nuovi target glicemici che tengono conto anche dei parametri legati al monitoraggio continuo della glicemia (CGM) e ribadito la necessità di personalizzare la terapia (anche con l’ausilio della tecnologia), l’alimentazione. Grande importanza viene riservata agli aspetti educazionali e psicologici della malattia.
Il Consensus Report di ADA ed EASD per il trattamento del diabete di tipo 1
LA DIAGNOSI DI DIABETE TIPO 1 NELL’ADULTO
- Viene suggerito un algoritmo per la diagnosi del diabete di tipo 1 nell’adulto che preveda il dosaggio degli autoanticorpi (iniziare con GAD, se negativo fare IA2 e o ZnT8; non consigliato ICA).
- Nell’ipotesi di un 5-10% di soggetti con autoanticorpi negativi, è previsto un algoritmo che prende in considerazione la diagnosi differenziale con diabete monogenico e diabete di tipo 2, utilizzando soprattutto come criterio l’età e i valori di C peptide circolante.
I VALORI TARGET
- Introdotti anche i parametri legati all’utilizzo del monitoraggio in continuo della glicemia (emoglobina glicata <7%; valori pre-prandiali di glicemia 80-130 mg/dl; valori di glicemia a 1-2 ore dopo il pasto <180 mg/dl; variabilità glicemica <36%).
- Importante evitare le complicanze acute (chetoacidosi diabetica e ipoglicemia) e minimizzare il rischio cardiovascolare.
LA TERAPIA DEL DIABETE TIPO 1
- La maggiore evidenza è sulla personalizzazione dell’approccio mettendo al centro il paziente.
- Sono suggerite le forme più avanzate di terapia con la tecnologia ma ogni soggetto con diabete deve conoscere le modalità di uso dell’insulina in modo basilare.
- Sia per monitoraggio che per terapia, sono possibili tutte le scelte adattate alle singole esigenze anche se il monitoraggio continuo della glicemia (CGM) e l’ hybrid closed loop sembrano i sistemi migliori nell’assicurare un buon successo terapeutico.
- In presenza di un controllo stabile del diabete si suggerisce una visita annuale dal diabetologo; se il controllo non è stabile, sono necessarie anche 4 o più visite all’anno, sulla base delle indicazioni del diabetologo curante.
Il Consensus Report ADA-EASD inoltre:
- raccomanda di effettuare almeno una volta all’anno lo screening per patologia autoimmune della tiroide (TSH), gastrite atrofica (vitamina B12), celiachia;
- sottolinea la centralità del concetto di Diabetes Self Management Education and Support (DSMES) e di Individualized Medical Nutrition Therapy (MNT). Proprio sull’alimentazione, il Consensus non dà un’indicazione specifica univoca di stile alimentare ma si evidenzia la necessità di gestire nel modo più appropriato le scelte senza un modello unico ma adattato secondo i gusti e le modalità del singolo soggetto;
- sottolinea l’importanza di un’attività fisica regolare anche nel paziente con diabete di tipo 1;
- sottolinea l’importanza del problema della insensibilità alla ipoglicemia, che deve essere ricercato attivamente vista la rilevanza sul rischio di mortalità e morbidità;
- sottolinea molto l’aspetto psicologico (il 20-40% dei soggetti con diabete di tipo 1 mostra un Diabetes Related Emotional Distress, fino al 15% depressione, non sono infrequenti i disturbi del comportamento alimentare e i disturbi d’ ansia). L’aspetto psicologico gioca un ruolo fondamentale nel successo del trattamento.
- inserisce nell’algoritmo terapeutico il trapianto di pancreas e di isole pancreatiche;
- prende atto di terapie aggiuntive all’insulina: metformina (solo in casi molto particolari come policistosi ovarica e obesità), pramlintide (approvata negli USA ma non in Europa), GLP-1 agonisti possibili in alcuni casi (in presenza di sovrappeso e obesità, rischio cardiovascolare e renale alto), SGLT-2 inibitori (approvati in Europa, ma non negli USA, se l’Indice di Massa Corporea è >27);
- sottolinea la necessità di adeguare la terapia in particolari sottopopolazioni:
- (i) gravidanza, pre-concepimento e post parto (target più stretti con maggior rischio di chetoacidosi diabetica e ipoglicemia);
- (ii) pazienti anziani (il primo target qui deve essere la safety);
- persone con complicazioni avanzate (gastroparesi, insufficienza renale);
- pazienti ricoverati (mancano studi specifici sui target e si fa riferimento a studi fatti sul diabete di tipo 2).
Reference
ADA/EASD Consensus Report on adults with type 1 diabetes focuses on individualized care »