Piede diabetico: il rischio di infezioni e il loro trattamento
L’infezione nel piede diabetico è una condizione che minaccia la gamba e si ritiene che sia la causa immediata di amputazione nel 25–50% dei soggetti con piede diabetico.
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L’infezione nel piede diabetico è una condizione che minaccia la gamba e si ritiene che sia la causa immediata di amputazione nel 25–50% dei soggetti con piede diabetico.
La cura costante e il follow-up continuo nell’arco della vita del soggetto con piede diabetico a rischio sono essenziali sia per il trattamento che per la prevenzione delle ulcere del piede.
Piede diabetico: l’impiego di calzature idonee (adatte a carico elevato, alle deformità e/o alle lesioni presenti nel piede) è associato a un minor numero di recidive e di sviluppo di ulcere.
Con il passare del tempo, la forma dei piedi può cambiare per effetto della neuropatia, dello scarso apporto di sangue e determina una modificazione della pressione di appoggio della pianta del piede.
Il piede con neuropatia è tendenzialmente caldo, ha la cute secca che tende a fissurarsi talvolta con edema. Il piede ischemico invece è tendenzialmente freddo, con cute secca con fissurazioni e alterazioni trofiche delle unghie.
Lo scarso apporto di sangue è la conseguenza del restringimento dei vasi sanguigni che si verifica nel piede ischemico diabetico dovuto a placche di lipidi e altre sostanze che si accumulano nel lume vasale.
Raccolta di dati anamnestici – Ispezione del piede – Palpazione dei polsi – Ricerca di riflessi – Valutazione della sensibilità tattile – Valutazione della sensibilità vibratoria – Varie determinazioni pressorie.
L’esame clinico del piede dovrebbe essere eseguito dal diabetologo sin dalla prima visita specialistica per valutare la salute dei piedi nel loro complesso ed identificare un eventuale rischio di ulcerazione.
L’identificazione dei fattori di rischio di una o più ulcere ai piedi rappresenta il problema centrale per pianificare il più precocemente possibile un programma di prevenzione e cura individuale.
Tra le complicanze del diabete, il piede diabetico rappresenta la complicanza che comporta per i soggetti con diabete il maggior numero di ricoveri ospedalieri.
Una buona cura dei piedi è molto importante per prevenire le complicazioni del diabete e deve rientrare nell’abituale igiene personale. I piedi devono essere lavati e osservati ogni giorno.
Il miglior modo per evitare la progressione del piede diabetico è mantenere il diabete sotto controllo, aderendo quanto più possibile al piano di trattamento concordato con il proprio team diabetologico.
Il primo passo per il trattamento di tutte le complicanze è il raggiungimento di un controllo stabile e ottimale della glicemia. E’ il miglior modo per prevenire la neuropatia ed evitare il peggioramento dei danni esistenti.
La diagnosi iniziale viene eseguita attraverso un’anamnesi integrata dall’esame dei riflessi cardiovascolari con l’ausilio di una batteria di test che si basano sulla modificazione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.
Il tuo medico valuterà con attenzione, attraverso un accurato esame fisico e neurologico la sensibilità periferica e i tuoi riflessi, per mettere in luce un’eventuale forma, anche lieve, di neuropatia periferica.
I sintomi di neuropatia possono coinvolgere il sistema nervoso periferico e quello involontario. L’insorgenza è in genere lenta, ma in alcune forme è improvvisa e di elevata intensità.
Esistono diverse classificazioni della neuropatia diabetica in base alla fonte di riferimento. Le due forme primarie più importanti sono la neuropatia sensitivo-motoria e la vegetativa.
In termini medici, ogni tipo di danno nervoso viene chiamato “neuropatia”. Il diabete mal controllato, sia di tipo 1 che di tipo 2, può compromettere i nervi periferici (neuropatia periferica).
Vari studi hanno dimostrato che la frequenza di complicanze aumenta nei fumatori (maggiore è la quantità di sigarette fumate, maggiore è il rischio).
Standard Italiani per la cura del diabete mellito – Individual patient education for people with type 2 diabetes mellitus – HbA1c: how do we measure it and what does it mean? – Global standardisation of HbA1c
NO. L’esame dell’HbA1c non può sostituirsi alle glicemie domiciliari che andranno eseguite regolarmente. È possibile che vi sia bisogno di modifiche terapeutiche indipendentemente dai valori dell’HbA1c.
Diabete e obesità attraverso approfondimenti da un sito che si occupa di obesità patologica. Tra i temi trattati: Principali patologie correlate all’obesità – Piano di controllo del diabete: gli esami da ricordare – Controllo del diabete: gli obiettivi da raggiungere.
E’ proprio l’insieme di questi due esami, glicemia e HbA1c, che consente sia a te che al tuo medico di capire se la malattia è davvero ben controllata e quindi vi è un basso rischio di complicazioni future.
ll test si esegue in ambulatorio, presso i Centri di Diabetologia. Non esiste al momento la possibilità di misurarla a domicilio, perché implica l’utilizzo di macchinari costosi.
Secondo le più recenti linee guida, il dosaggio dell’HbA1c dovrebbe essere eseguito regolarmente in tutti i pazienti diabetici, per documentare il grado di compenso glicemico nella valutazione iniziale e quindi come parte della cura.
L’insieme delle evidenze a disposizione indica che migliore è l’HbA1c all’avvio del trattamento antidiabetico, migliore sarà la prognosi nel tempo, minori le complicazioni future.
Il diabete di tipo 1 necessita di un trattamento insulinico. L’insulina deve essere somministrata più volte al giorno (in genere 3 o 4) mediante un’iniezione sottocutanea (attualmente si usano dispositivi iniettori a “penna” molto pratici e semplici da utilizzare).
Il diabete è una malattia cronica dalla quale non si guarisce.
Anche i bambini possono sviluppare il diabete. In genere, si tratta di un diabete di tipo 1 o insulino-dipendente che può manifestarsi già in età neonatale.
Oggigiorno non esiste una cura risolutiva specifica per il diabete, ma un buon controllo della malattia garantisce una vita piena e normale.
Il diabete di tipo 2 ha un decorso progressivo, ma oggi esistono nuove terapie che sembrano rallentare o addirittura arrestare il declino del pancreas del paziente diabetico.
Per il diabete non esistono cure radicali che permettano la guarigione, perciò è necessario controllarlo per tutta la vita mediante l’adozione di misure adeguate che vanno personalizzate su di voi dal vostro medico e la cui efficacia dipenderà molto da quanto deciderete di cooperare.
I fattori di rischio per il diabete di tipo 1 non sono ancora del tutto chiariti. I fattori di rischio del diabete di tipo 2 sono maggiormente noti.
Le persone oggi vivono di più (in particolare le donne sono più longeve e questo spiega in parte la maggiore incidenza nel sesso femminile) e conducono una vita meno attiva, con un’alimentazione più raffinata, rispetto alle generazioni precedenti.
Oltre alle due forme principali, che comprendono la maggior parte dei diabetici, l’Organizzazione Mondiale della Sanità segnala il diabete che compare per la prima volta durante la gravidanza (diabete gestazionale o gravidico) e un gruppo eterogeneo che comprende le forme più rare .
Sia pure con modalità differenti nei vari tipi di diabete, l’effetto principale delle alterazioni metaboliche presenti nel diabete è sempre lo stesso: troppo glucosio nel sangue (iperglicemia).
Le indagini più recenti hanno documentato che una riduzione dei valori dell’HbA1c può ritardare o prevenire in modo evidente lo sviluppo di complicanze future nelle persone diabetiche.
Dopo avere consumato un pasto, quando inizia la digestione dei carboidrati, il glucosio entra in circolo e la glicemia tende progressivamente ad aumentare, fino a raggiungere livelli che solitamente non superano i 140 mg/dl a 2 ore da un pasto.
La glicemia, a digiuno, varia generalmente in un intervallo piuttosto ristretto, in genere tra i 60 e i 110 mg/dL.
I valori normali di riferimento della glicemia misurata tramite esame a digiuno sono compresi tra 60 e 110 mg/dl.
Con tale espressione si intende che, anche nel caso in cui il vostro organismo sia in grado di produrre insulina, non riesce a utilizzarla in modo adeguato a consentire il passaggio del glucosio nelle cellule e quindi a garantire loro la principale fonte energetica.
Il principale compito dell’insulina, un ormone prodotto dal pancreas, è quello di agire come una chiave, in modo da consentire al glucosio – ricavato dagli alimenti che contengono carboidrati – di passare dal sangue dentro le cellule in cui viene utilizzato come fonte di energia.
Certamente. E’ la forma meno frequente (diabete di tipo 1), ma il diabete può insorgere anche in un neonato.
Il diabete mellito è una malattia che interessa il metabolismo glucidico, con decorso cronico e che insorge quando l’organismo non riesce più a produrre un’appropriata quantità di insulina, con conseguente aumento dei livelli plasmatici di glucosio.
Quando si ha il diabete, è bene essere a conoscenza delle alterazioni che possono verificarsi nei piedi e sapere come minimizzarne i rischi.
Se il tuo valore di HbA1c è troppo elevato, il tuo medico ti aiuterà a ricercare le possibili cause e valuterà se è il caso di modificare il tuo programma terapeutico, in base alle tue nuove esigenze.
Nelle persone con diabete i valori di HbA1c che si mantengono inferiori o uguali al 7 % vengono considerati indice di un buon controllo della glicemia nel tempo, valori superiori a 8-9 % sono segnale di rischio.
Una sana alimentazione rappresenta “il”punto di forza della terapia del diabete. Fondamentale per la qualità della vita del diabetico è seguire in modo rigoroso le indicazioni degli specialisti elaborate su misura per voi, in base ai vostri fabbisogni giornalieri e al valore nutritivo ed energetico dei vari alimenti.
Calcolare la quantità contenuta di sale in un prodotto
Il nostro organismo è formato principalmente da acqua. Nel neonato, l’acqua rappresenta il 75% circa del peso corporeo. Questa frazione percentuale diminuisce fino all’età adulta, quando si stabilizza intorno al 55-60% del peso corporeo.
Attraverso gli alimenti si introducono sostanze nutrienti indispensabili per mantenersi in buona salute e pienamente efficienti. Una dieta varia, ben bilanciata, aiuta a creare persone meglio nutrite, più sane, più ottimiste, e favorisce l’allungamento della vita.
Utilities e siti di riferimento per viaggiatori diabetici e non.
È sempre bene portare con sé una quantità di insulina che superi almeno di una settimana la durata del viaggio e del soggiorno in modo da avere a disposizione con sicurezza dosi di farmaco sufficienti in caso di imprevisto.
Di tutti i documenti dell’elenco, l’ideale sarebbe avere oltre a un originale anche una traduzione nella lingua del/dei Paese/i di destinazione.
Prima di partire per un Paese della UE fatti rilasciare la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM) che consente di usufruire delle cure medicalmente necessarie coperte in precedenza dai modelli E 110, E 111, E 119 ed E 128.
Quando si ha il diabete prima di partire è quanto mai importante calcolare le scorte necessarie e raddoppiarle o considerare la quantità utile per una settimana in più. Meglio evitare imprevisti quando si è lontano da casa.
Se hai in mente un lungo viaggio all’estero ti conviene prenotare una visita dal tuo diabetologo ed eventualmente dagli altri medici del team che ti segue almeno 4-6 settimane prima della partenza per pianificarla con calma.
Le vitamine sono sostanze di costituzione biochimica relativamente semplice che, in quantità molto esigue, regolano numerosi processi indispensabili per la vita (accrescimento, riproduzione, permeabilità cellulare, ecc.).
Il glucagone viene rilasciato dalle cellule alfa del pancreas. L’insulina viene rilasciata dalle cellule beta del pancreas.
Le proteine rappresentano il materiale strutturale fondamentale di ogni cellula del corpo. Escluso il contenuto in acqua, esse rappresentano la seconda porzione costituente del corpo.
In Italia è attuale il dibattito sulle incretine, l’innovativa classe di farmaci antidiabetici, che sarebbero implicate nell’aumento del rischio di pancreatite, ossia l’infiammazione del pancreas.
Un’epidemia che non accenna a rallentare, quella del diabete nel mondo: in Italia i malati sono circa quattro milioni, e 27 mila le persone che muoiono ogni anno a causa di patologie correlate al diabete.
Si intitola Lino e il Diabete, storia di un amico coraggioso, un’iniziativa promossa da Agd Italia per sensibilizzare al problema del diabete giovanile, contro la disinformazione e i pregiudizi che accompagnano troppo spesso la malattia.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica di tutto il mondo sul diabete, e per fornire informazioni sulle terapie e sul modo di prevenirlo, dal 1991 l’International Diabetes Federation (Idf) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) il 14 novembre celebrano la Giornata Mondiale del Diabete.
Per ciascuna delle 130 ricette raccolte nel libro, tutte ben progettate per rispettare i vincoli del diabete e della celiachia insieme al gusto, è riportata l’indicazione della conta dei carboidrati contenuti.
Il documento contiene le indicazioni necessarie perché i bambini e i ragazzi con diabete siano accolti a scuola con le dovute attenzioni; un sostegno alle famiglie nella gestione quotidiana dei problemi legati alla malattia.
Da settembre un triangolo nero capovolto appare sui bugiardini per invitare a segnalare gli eventuali effetti collaterali; non un avvertimento di pericolo ma solo uno strumento supplementare di sorveglianza.
Uno studio italiano dimostra come l’autocontrollo strutturato del diabete di tipo 2 consenta di ottimizzare la gestione della malattia con la stessa efficacia della terapia farmacologica
La rivista Diabetes Care ha pubblicato uno studio che dimostra come lo stress emotivo possa condizionare negativamente l’andamento del diabete.
Aderenza alla terapia: elenco per segnare tutti i farmaci da assumere durante la giornata e quando devono essere assunti.
Il nostro organismo ha un bisogno costante di glucosio, la “benzina” utile per mantenere tutte le sue funzioni. In particolare, il glucosio rappresenta la fonte energetica di elezione per il sistema nervoso centrale e per la zona midollare del rene.
Nel diabete di tipo 2, il problema principale non è la scarsità o la mancanza di insulina come avviene, invece, nel diabete di tipo 1, ma un fenomeno chiamato resistenza insulinica.
L’ormone insulina viene prodotto da cellule specializzate (cellule beta o β) che si trovano in particolari aree (Isole di Langherans) del pancreas.
Una diagnosi precoce di diabete è determinante per instaurare un corretto piano di controllo del diabete e di prevenzione delle complicanze a lungo termine che rappresentano il vero pericolo del diabete.
Il diabete, se non viene tenuto costantemente sotto controllo in modo ottimale, può provocare nel tempo, complicanze croniche anche gravi agli occhi, ai reni, al sistema nervoso centrale e periferico e al sistema cardiovascolare.
L’obiettivo finale del team diabetologico è quello di aiutare nel modo più completo possibile il soggetto diabetico a conoscere la propria malattia e a riuscire ad autogestirla, in maniera consapevole e autonoma.
Oltre al diabete tipo 1 e tipo 2 e al diabete gestazionale, possono insorgere forme assai più rare di diabete, come alcune forme collegate a difetti genetici della funzione beta-cellulare e/o dell’azione insulinica, oppure malattie che possono sviluppare diabete come effetto secondario.
Il diabete può essere già presente prima del concepimento oppure manifestarsi per la prima volta durante la gravidanza (diabete gestazionale). In entrambi i casi è necessario adottare particolari precauzioni.
In molti casi la diagnosi di diabete mellito di tipo 2 è preceduta da una fase di “pre-diabete” caratterizzata da livelli di glucosio nel sangue superiori alla norma, ma non così elevati da determinare diabete conclamato.
I fattori di rischio per il diabete mellito di tipo 1 non sono ancora del tutto chiariti. Sono state elaborate diverse ipotesi.
Principali piazze d’Italia Nelle principali città italiane e nei comuni sedi di associazioni aderenti a FAND, durante la prima settimana di ottobre saranno organizzati iniziative ed eventi, con percorsi informativi ed educativi dedicati al mondo del diabete, e screening gratuiti per verificare glicemia, pressione e indice di massa corporea. Abbinata alla giornata l’iniziativa FAND “Un […]
Una dieta a basso indice glicemico e che corrisponda alle caratteristiche della dieta mediterranea può avere un effetto protettivo nei confronti del diabete di tipo 2: questa la conclusione di una ricerca del Dipartimento di Epidemiologia dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’ di Milano
In Italia esistono differenze di genere nella cura del diabete? E quale peso hanno i fattori culturali e biologici che le causano? A queste domande ha risposto una ricerca del Centro di Ricerche Farmacologiche e Biomediche Consorzio Mario Negri Sud
Si è svolto nelle scorse settimane a Milano il Meeting internazionale di Endocrinologia pediatrica, nel corso del quale è stato affrontato il problema del grasso viscerale, quello che circonda gli organi interni, come fattore predittivo del rischio di diabete anche nella popolazione pediatrica.
In vista della Giornata Mondiale del Diabete nelle principali piazze d’Italia saranno allestiti punti d’informazione, diabetologi, infermieri, operatori sanitari e volontari, forniranno consulenze gratuite e distribuiranno materiale informativo.
È stata presentata un’indagine condotta dalla Fdg da cui emerge l’impegno inadeguato della scuola nei confronti dei pazienti diabetici in età scolare: il 64% ha problemi di inserimento nelle strutture, il 50% non riesce a partecipare alle attività motorie previste.
La rivista Diabetes Care ha pubblicato uno studio australiano secondo cui l’incidenza di diabete mellito di tipo 2 (Dmt2) si riduce nelle zone in cui ci sono più spazi verdi e aperti
Si è concluso a Zara, con la vittoria della squadra ungherese, il torneo internazionale Diaeuro 2013, cui hanno partecipato circa 100 atleti con diabete, maggiorenni e non professionisti, provenienti da 12 nazioni.
Uno studio dimostra che le donne con diabete, rispetto agli uomini con la stessa malattia, hanno un rischio maggiore di morte, soprattutto per patologie cardiovascolari.
Oltre 24 milioni di persone con diabete negli USA, 4 milioni in Italia: nei due Paesi risiede il 7,5% di tutte le persone con diabete del mondo – Supera i 370 milioni la conta delle persone con diabete sulla Terra.
L’attività fisica svolge effetti benefici sulla qualità della vita di soggetti sani e su quella di soggetti malati non solo di patologie come il cancro o la broncopneumopatia cronica ostruttiva, ma anche su quella degli adulti con diabete.
Secondo uno studio condotto da Subito!, il progetto Amd per la prevenzione e la cura del diabete, la disfunzione erettile è presente in quattro persone su dieci, con il diabete di tipo 2, fin dai primi tempi dalla malattia e non nella sua fase avanzata.
È necessario, nelle linee guida dietetiche nazionali e nelle tabelle di composizione degli alimenti, includere Indice glicemico (Ig) e Carico glicemico (Cg).
Secondo i risultati di una ricerca condotta dal Bureau of Dental Health del Dipartimento di Sanità dello Stato di New York, di Albany, il rischio di edentulia è più alto fra le persone con diabete.
Secondo uno studio olandese, le persone con diabete di tipo 2 andrebbero incontro a un’accelerazione del declino delle facoltà cognitive, e la durata della malattia ne influenzerebbe l’evoluzione.
Nutrition & Diabetes ha pubblicato una ricerca che ha messo a punto un metodo semplice per valutare il rischio di sviluppare il diabete mellito di tipo 2 dopo il diabete gestazionale.
Sono stati consegnati ieri, in occasione della XXXI Assemblea nazionale FAND-Associazione Italiana Diabetici, i riconoscimenti alle associazioni di volontariato delle persone con diabete risultate vincitrici del “Premio FAND 2013”.
Gli italiani con diabete sono oltre 3.268.000, con una percentuale del 5,5% sulla popolazione nazionale. Superata ufficialmente, quindi, almeno per le statistiche, la barriera dei 3 milioni di malati
Mercoledi 29 maggio, ore 11:00 – presso la tensostruttura del Changing Diabetes®Blue Circle – Roma, Piazza San Silvestro alla presentazione della sesta edizione dell’Italian Barometer Diabetes Forumone
Un anticipo degli effetti del diabete di tipo 2, che normalmente colpiscono gli adulti, sono stati riscontrati nel corso di uno studio in ragazzi al di sotto dei 17 anni, con diabete di tipo 2, nonostante le cure cui erano stati sottoposti
La linea verde di sostegno e aiuto alle persone con diabete fu ideata nel 1987 da Roberto Lombardi, padre della legge quadro sul diabete e fondatore di FAND-Associazione italiana diabetici
A ciascuno il suo: ogni persona con diabete è diversa; diversa quindi – personalizzata, “su misura” – dovrebbe essere la cura da seguire.
La normativa europea sulla valutazione dell’efficacia e la sicurezza dei glucometri, dall’autorizzazione all’immissione sul mercato, deve essere aggiornata e rivista, e dovrebbe essere affidata a un’agenzia europea centralizzata.
Nelle donne con il diabete è doppia la frequenza di disfunzione sessuale femminile (FSD), insieme di condizioni che si può riassumere nella riduzione del desiderio e nell’insoddisfazione del rapporto sessuale.
Un’ampia ricerca giapponese ha risolto la questione se il diabete possa costituire un fattore di rischio non solo per la vista ma anche per l’udito.
Il glucagone è un ormone secreto dal pancreas coinvolto nei meccanismi di regolazione della glicemia, insieme all’insulina di cui è antagonista; ha il compito di controllare che i livelli di glucosio nel sangue si mantengano nei limiti: se scendono, viene rilasciato glucosio nel sangue.
I livelli di emoglobina glicata, nel sangue dei soggetti con diabete di tipo 2, possono essere ridotti grazie al controllo scientifico e programmato della glicemia da parte degli stessi pazienti, resa possibile dai dispositivi portatili
Il rischio di sviluppare patologie mataboliche è più alto fra le donne che svolgono un lavoro sedentario rispetto agli uomini: questa la conclusione di una ricerca pubblicata su The American Journal of Preventive Medicine.
Una ricerca coordinata da Daniele Piomelli ha scoperto una sostanza che apre la possibilità di sviluppare nuovi farmaci contro l’obesità, il diabete e altre patologie metaboliche.
Secondo uno studio dell’University of Surrey, di Guildford in Gran Bretagna, un eccesso di selenio, assunto attraverso integratori alimentari, potrebbe aumentare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, nel caso nella dieta se ne assumesse già a sufficienza.
18 – 22 febbraio 2012 – A.D.I.Q. organizza un campus sulla neve, dedicato ai ragazzi con diabete tipo1 tra i 14 e i 20 anni circa, che vogliono imparare a gestire il diabete divertendosi sulla neve.
I principali farmaci contro il diabete riducono i livelli di emoglobina glicata (HbA1c) in misura simile, ma metformina si distingue per il benefico effetto sul peso corporeo e sul profilo lipidico del paziente.
L’abuso di zucchero può provocare gravi danni e per questo la sua vendita dovrebbe essere regolata come quella degli alcolici e delle sigarette.
L’assistenza medico-sanitaria ai pazienti affetti da diabete è sempre stata all’avanguardia rispetto agli standard internazionali ma i dati più recenti parlano di un ulteriore miglioramento negli ultimi anni.
È stata presentata una nuova molecola frutto di una ricerca italiana, Reparixin, che offre “una incoraggiante prospettiva” per bloccare fin dall’inizio il diabete di tipo 1
L’Oms raccomanda una passeggiata quotidiana di tre chilometri al giorno, pari a circa 5.000 passi, per dimezzare il rischio di morte. Il presidente della Simg Claudio Cricelli, spiega: «La sedentarietà provoca in Europa 600.000 decessi all’anno e rappresenta una delle dieci cause di mortalità e disabilità nel mondo.
In Italia soffre d’insonnia dal 6 al 10% della popolazione adulta e circa 12 milioni di persone, un quarto degli adulti, hanno problemi con il sonno come le apnee notturne, la narcolessia, la sindrome delle gambe senza riposo, oltre che l’insonnia
Importanza di una corretta alimentazione e di praticare attività fisica. Nel corso dell’incontro verranno raccolte le adesioni per partecipare a camminate guidate di gruppo.
La scoperta che l’insulina, allora estratta dal fegato del maiale, poteva salvare la vita ai malati di diabete è stata fatta novant’anni fa, esattamente l’11 gennaio 1922, quando fu iniettata a due bambini di circa 11 anni: Leonard ed Elizebeth, che ebbero così salva la vita.
L’alimentazione povera della madre nel corso della gravidanza può creare nei figli, da adulti, delle difficoltà nell’immagazzinamento dei grassi che potrebbero depositarsi in sedi come il fegato o i muscoli, con il rischio di sviluppare malattie come il diabete di tipo 2.
Oliver Genschow, dell’Istituto di Psicologia dell’Università di Basilea, ha diretto il gruppo di ricercatori in un esperimento che ha provato come il colore possa influenzare l’appetito: mangiare o bere in piatti e bicchieri di colore rosso, secondo gli studiosi svizzeri, indurrebbe infatti a mangiare e bere di meno.
Almeno il 15/20% delle calorie che si assumono ogni giorno deve essere rappresentato da proteine perché aumenti la massa muscolare e migliori così il metabolismo: questa la conclusione di uno studio statunitense durato due anni e mezzo, che è stata condotto su 25 soggetti di età compresa fra i 18 e i 35 anni.
Descrive le caratteristiche del diabete mellito, le complicanze croniche che ne conseguono, i farmaci in commercio e la fitoterapia medica.
Lo stesso istinto che porta naturalmente a bere un bicchier d’acqua quando si ha sete mi porta a scrivere le emozioni che sento dentro quando diventano molte e molto intense.
Tutto quello che è necessario sapere sul diabete e sull’ipertensione e i preziosi consigli del professor Roberto Ferrari, cardiologo di fama internazionale e presidente della Società Europea di Cardiologia.
La Sid raccomanda di non superare i 50 grammi giornalieri di zucchero per gli uomini, pari a otto cucchiaini, i 40 grammi per le donne, e ancor meno per i bambini, pena danni alla salute provocati da scompensi dei trigliceridi e dell’insulino-resistenza, complicanze del diabete e fattori di rischio cardiovascolare.
Il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 si riduce del 38% bevendo latte e suoi derivati nell’adolescenza: questa la conclusione di una ricerca condotta dal Dipartimento di Nutrizione ed Epidemiologia dell’Harvard School of Public Health.
Incrementare la ricerca per capire meglio la malattia e migliorare le terapie, questo l’auspicio dell’International Diabetes Federation che ha lanciato un appello che è stato già accolto dalla Fondazione Europea per lo Studio del Diabete (Efsd) in partnership con l’azienda farmaceutica Boehringer Inghelheim
Un’unica compressa è in grado di rilasciare una quantità di principi attivi dei due farmaci simile a quella rilasciata quando vengono somministrati singolarmente, questo il vantaggio che ha spinto la Fda a dare la sua approvazione alla nuova combinazione.
La London School of Economics ha confrontato l’incidenza, la gestione e i costi del diabete di cinque nazioni europee; la nostra nazione è ultima per i costi che la Sanità pubblica sostiene per il diabete.
Un gruppo di ricercatori del Policlinico di Siena sta lavorando a uno studio, cui partecipano anche La Sapienza – Università di Roma e l’Università di Pisa, per trovare il modo di stimolare le betacellule perché producano l’insulina necessaria all’organismo.
Il British Journal of Cancer ha pubblicato una ricerca che dimostra che nelle donne anziane aumenta il rischio di cancro al colon-retto quando i livelli di glucosio nel sangue sono elevati.
Non sono invece stati trovati legami fra quel tipo di tumore e i livelli di insulina.
Sono numerosi gli studi in corso nel mondo per valutare la possibilità di usare l’acido folico per la cura di varie patologie, fra cui il piede diabetico.
Comunicazione, informazione scientifica, corsi di formazione per medici e pazienti, attenzione per la qualità della vita dei malati, multidisciplinarietà: questi i principali obiettivi del progetto dell’Associazione Italiana Diabetici (Aid) presentato nei giorni scorsi a Roma.
L’American Diabetes Association ha indicato la composizione della dieta più adatta per evitare malattie invalidanti come l’ictus o l’infarto, e il diabete.
La Società Italiana di Reumatologia e la Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro, hanno elaborato un test di autodiagnosi per scoprire il proprio rischio di fratture ossee
Nelle farmacie di molte città, come Milano, Varese, Trieste, Perugia, si stanno riservando spazi appositi per consulenze psicologiche gratuite ai cittadini che sentono di avere problemi.
Nel corso del forum nazionale Panorama Diabete, della Sid (Società Italiana di Diabetologia), che si è appena concluso a Riccione, gli specialisti del settore hanno confermato che una dieta appropriata riduce il rischio di contrarre la malattia e può aiutare i malati a tenere sotto controllo la glicemia.
Gli eventi cardiovascolari sono la principale causa di morte dei soggetti affetti da diabete: nel nostro paese si contano ogni anno 75.000 infarti del miocardio e di 18.000 ictus.
I commentatori che si troveranno a spiegare l’invidiato primato del nostro Paese per la longevità dei suoi abitanti dovranno forse fare riferimento a qualcosa di più e di diverso dalla salubrità dell’alimentazione.
Un sensore che rileva la glicemia a intervalli regolari, un piccolo computer (grande come un telefono cellulare) che decide la dose di insulina e un microinfusore pronto a erogarla quando è necessario, sotto la cute sull’addome
Ogni giorno un paziente diabetico assume almeno 6,2 farmaci per la cura del diabete e di altre patologie, ma oltre un terzo dei diabetici dimenticano almeno quattro volte al mese la pastiglia per la glicemia e in più, questa pastiglia è difficile da deglutire a causa delle sue notevoli dimensioni.
Il ministero della Salute ha recentemente presentato un volume parte dei Quaderni della Salute sull’appropriatezza clinica, strutturale, tecnologica e operativa per la prevenzione, diagnosi e terapia dell’obesità e del diabete mellito.
Il nuovo tipo di pasta al germe di soia, contiene isoflavoni agliconi ed è utile a prevenire e combattere il diabete di tipo 2; è prodotta da un’azienda umbra ed è in commercio in Italia e all’estero.
Che l’esercizio fisico faccia bene è risaputo; ora si sa che fa bene anche al cervello, ma perché faccia bene non è ancora chiaro.
L’edizione on-line della rivista scientifica Pnas ha pubblicato uno studio dell’Ucla che ha identificato il gene Oxtr, un gene recettore dell’ossitocina, che sarebbe collegato ad alcune positività del carattere, come la capacità di relazione, l’empatia e l’ottimismo, il senso positivo della vita.
Ridurre la quantità di calorie che si assumono ogni giorno, non solo per avere una linea più snella ma per vivere meglio, più a lungo e ridurre il rischio di cancro e di diabete di tipo 2
Nel corso di un convegno sull’endocrinologia dell’osso che si è tenuto recentemente a Roma, è stata presentata una scoperta che apre nuove scenari diagnostici: il rischio di diabete o l’infertilità potranno essere previsti grazie a una radiografia o ad altri esami delle ossa.
Nel corso dell’Obesity Day Coldiretti ha evidenziato la diminuzione del consumo di frutta e verdura in Italia, passato in dieci anni da 450 chili per famiglia a 350, e il preoccupante aumento nello stesso periodo, dell’incidenza di obesità e sovrappeso nella popolazione (arrivato a oltre il 46%)
Quasi trecento, fra bambini, ragazzi e giovani con diabete di tipo 1, sono stati coinvolti in una ricerca per verificare gli effetti che l’esposizione alla Tv o al computer avevano sulla glicemia dei giovani.
È stato presentato al Senato l’Italian Barometer Diabetes Observatory, che rivela che in Italia il numero di malati di diabete ha raggiunto la soglia di tre milioni di persone ben 15 anni prima di quanto avesse previsto l’International Diabetes Federation, che aveva indicato il raggiungimento di quella soglia per il 2025.
La diffusione dell’obesità, ormai una vera emergenza sociale, in continuo aumento, rende necessaria una maggiore capillarità di centri dove sia possibile avere consulenze nutrizionali, indicazioni per l’attività fisica e cure di primo livello.
Nel corso di una ricerca del Joslin Diabetes Center dell’Harvard Medical School di Boston è stato identificato il ruolo del tessuto adiposo bruno, che aiuta a bruciare le calorie, al contrario del grasso bianco, che invece ne favorisce l’accumulo.
La nuova tecnica Fitwalking è stata presentata a Milano presso l’Ospedale San Giuseppe del Gruppo MultiMedica, i cui specialisti l’hanno adottata credendo nelle sue potenzialità di prevenzione e terapeutiche.
Su Lancet è stata da poco stata pubblicata una ricerca secondo cui per ridurre il rischio di mortalità e allungare l’aspettativa di vita basterebbero 15 minuti al giorno di moderato esercizio fisico, da praticare sei giorni su sette.
L’American Journal of Clinical Nutrition ha pubblicato i risultati di una ricerca condotta dagli studiosi dei Departments of Nutrition and Epidemiology dell’Harvard School of Public Health sui modelli di alimentazione di oltre 37mila donne
Il pre-diabete è un’intolleranza al glucosio caratterizzata da livelli costanti di glucosio superiori alla norma e da livelli di insulina circolante elevati; si trasforma in diabete conclamato in oltre un terzo dei casi, mentre in un altro terzo si può evitarne l’evoluzione negativa assumendo farmaci e cambiando radicalmente gli stili di vita.
È “made in Italy” il modello di cura personalizzato del diabete che potrebbe essere implementato a livello internazionale: la notizia viene da Lisbona, dove si sta svolgendo il 47° Congresso della European Association for the Study of Diabetes (EASD).
50 grammi per gli uomini, pari a otto cucchiaini, 40 grammi per le donne e ancor meno per i bambini: questi i quantitativi massimi di zucchero che la Sid raccomanda di non superare giornalmente, pena danni alla salute provocati da scompensi dei trigliceridi e dell’insulino-resistenza, complicanze del diabete e fattori di rischio cardiovascolare.
Rappresentano già un grave problema di sanità pubblica: il diabete di tipo 2 e l’obesità sono caratterizzati da tassi di incremento che li stanno facendo diventare la più grande epidemia dei tempi moderni.
La scoperta di un nuovo tipo di diabete può aprire nuove prospettive nella ricerca medica e nella cura della malattia.
Regole fondamentali di una buona alimentazione sono: frutta e verdura per un terzo della razione quotidiana di cibo, pesce tre volte alla settimana, carni bianche e poche carni rosse, pochi dolci, massimo un bicchiere di vino a pasto, poco caffè.
Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione (Inran) un consumo eccessivo di zuccheri può portare all’obesità, al diabete e alle malattie cardiovascolari.
L’obesità è un ben noto fattore di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2 ma finora non è mai stato chiarito in che misura sia influente la “dose” di obesità, ovvero non solo l’entità del peso in eccesso ma anche per quanto tempo esso permane.
Il Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism ha pubblicato una ricerca trasversale che dimostra che il fumo in menopausa provoca un innalzamento dei livelli di ormoni sessuali e che tanto più aumenta il numero delle sigarette fumate, tanto più aumenta il livello degli ormoni.
Una ricerca condotta su oltre 200mila soggetti dimostra come l’eliminazione di almeno un fattore di rischio può ridurre la possibilità di sviluppare il diabete di tipo 2; la riduzione può arrivare al 39% nelle donne e al 31 negli uomini.
Uno studio condotto su topi da un gruppo di ricercatori della Georgia Health Sciences University di Augusta, coordinati da Sharad Purohit, ha messo in luce che una scarsa presenza dell’antagonista recettoriale dell’IL1 (Interleuchina 1) nei bambini, può aumentare la possibilità che in futuro possano essere colpiti dal diabete di tipo 1.
Una ricerca condotta dall’Università di Tel Aviv apre nuovi scenari per la cura del diabete, delle malattie neurodegenerative, di quelle autoimmuni e dei disturbi cardiaci: nella bocca ci sono cellule staminali che hanno un comportamento simile a quelle embrionali e non invecchiano, anche nelle persone anziane.
Una ricerca della Kellogg-Northwestern University ha dimostrato che soffrire di diabete o di pressione alta, oltre ad altre patologie, può anche aumentare in percentuale variabile il rischio di sviluppare malattie come il glaucoma.
Lo Srt 1720, questo il suo nome, è basato sul resveratrolo, una molecola naturale con elevato effetto antiossidante, presente soprattutto dalla buccia dell’uva; rispetto ai topi cui non era stato somministrato, a parità di età e di peso, i topi obesi che hanno assunto il nuovo farmaco hanno vissuto il 44% in più.
«Nel corso dello studio abbiamo evidenziato che i pazienti che assumevano questo tipo di pasta avevano un miglioramento di alcuni marker di rischio cardiovascolare e di stress ossidativi, oltre a una riduzione della pressione arteriosa».
Neurology ha pubblicato una ricerca della UC (University of California) Davis in base della quale fattori di rischio cardiovascolare come ipertensione, diabete, fumo, obesità, danneggiano il cervello fino a fargli perdere volume e a influire sulle funzioni esecutive.
Una ricerca della Harvard School of Public Health ha dimostrato che 50 grammi di carne rossa al giorno trasformata in insaccati, hot dog, ecc, aumenta il rischio di diabete di tipo 2 del 51%; il rischio aumenta invece solo del 19% se ogni giorno si mangia un etto di carne rossa non trasformata.
Per i disturbi d’ansia generalizzati (Gad, Generalized Anxiety Disorder) una ricerca italiana avrebbe trovato una spiegazione: tali disturbi colpiscono circa il 2-3% della popolazione, provocando problemi di relazioni interpersonali che possono arrivare a compromettere rapporti personali e lavorativi.
Una ricerca australiana ha scoperto una relazione fra diabete e vitamina D e raccomanda alle persone a rischio di diabete di esporsi al sole, oltre che a condurre uno stile di vita sano, con attività fisica e dieta equilibrata.
Il Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism ha in corso di pubblicazione una ricerca dell’Ucla (University of California, Los Angeles) che dimostra che, insieme al controllo del peso, aumentare i muscoli aiuta a prevenire il rischio di diabete.
La rivista Diabetes Care ha pubblicato una ricerca dell’Università di Toronto in base alla quale sostituire i carboidrati con la frutta secca come noci, nocciole, arachidi, anacardi e pistacchi, aiuta nella prevenzione del diabete di tipo 2 e nelle sue possibili complicanze.
Secondo una ricerca condotta dal Tufts Medical Center di Boston, la supplementazione di vitamina D potrebbe migliorare la funzionalità delle cellule pancreatiche del 15-30% nelle persone a rischio di diabete di tipo 2.
La rivista The Lancet ha pubblicato la posizione dell’Idf (International Diabetes Federation) su un argomento spesso controverso: la chirurgia bariatrica.
Orione-T è un progetto frutto della sinergia fra privato (Molteni Therapeutics) e pubblico (Regione Toscana), con la supervisione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze
Change4Life è il nome della nuova campagna lanciata nel Regno Unito contro l’obesità; uno degli allarmi di questa nuova campagna riguarda l’accumulo di grasso nel fegato dei bambini provocato dall’obesità perché mette a rischio la loro salute: in futuro, avranno infatti maggiori possibilità di ammalarsi di malattie al fegato.
Sono numerosi gli studi sul caffè, che è una delle bevande più diffuse al mondo anche se nella maggior parte dei casi riguardano il caffè preparato ‘all’americana’ e sono spesso finanziati dai produttori, come osserva Fausta Natella, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti (Inran)
Una ricerca giapponese dimostra che il diabete può provocare il calo dell’udito perché danneggia i vasi sanguigni e i nervi.
In Gran Bretagna quasi una donna su tre è sovrappeso e una su quattro è obesa; l’incidenza dell’obesità è in continuo aumento, anche fra le madri, e può avere conseguenze sui figli come, per esempio, sul loro quoziente intellettivo che può arrivare a essere inferiore di 5 punti rispetto ai figli delle donne normopeso.
Nel corso dell’ultimo congresso dell’Anmco (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) è stato presentato lo studio Dyda (Left ventricular DYsfunction in DiAbetes) che dimostra che il 90% dei pazienti con la glicemia troppo alta ha danni al cuore anche se ancora non ne ha la percezione.
Una dieta potrebbe curare in via definitiva il diabete di tipo 2: questa la conclusione di una ricerca dell’Università di Newcastle pubblicata su Diabetologia. Degli 11 volontari cui negli ultimi quattro anni avevano diagnosticato il diabete di tipo 2, ben sette sono guariti, con i livelli di insulina rientrati nella norma.
JAMA, the Journal of the American Medical Association ha pubblicato una metanalisi condotta da una squadra di ricercatori dell’Università di Glasgow che dimostra che la terapia intensiva con statine è associata a un incremento del rischio di sviluppare il diabete.
L’anziano e l’estate. Molte sono le attenzioni che un medico deve adottare d’estate nei riguardi degli anziani che gli sono affidati. Una prima indicazione riguarda gli elenchi dell’“anagrafe della fragilità”, costruita da molti Comuni italiani per selezionare le persone anziane a maggior rischio di “crisi” nel momento della comparsa di situazioni difficili
Una ricerca dell’Università di Oxford ha dimostrato che un’alimentazione troppo ricca di grassi animali contribuisce all’opacizzazione del cristallino, mentre una dieta ricca di verdure e di pesce lo mantiene integro più a lungo.
Secondo i risultati di una ricerca condotta dagli studiosi del Group Health Research Institute di Seattle, pubblicata su General Hospital Psychiatry, per dimagrire rapidamente e correttamente, alla dieta e al movimento bisogna aggiungere il supporto psicologico che aiuti a superare la depressione che spesso accompagna le persone sovrappeso
L’ictus silenzioso è una microlesione cerebrale che non ha sintomi immediatamente riconoscibili ma si può diagnosticare solo con specifici esami; negli anziani può causare danni al cervello con conseguenti problemi di memoria e difficoltà motorie.
In Italia un bambino su tre è obeso o sovrappeso e quasi la metà delle mamme non se ne rende conto: questi i dati diffusi nel corso del 67° Congresso della Sip (Società Italiana di Pediatria) appena concluso a Milano; dati allarmanti che evidenziano la responsabilità della sovralimentazione cui sono sottoposti i bambini fin dalla nascita, nell’aumento dell’incidenza dell’obesità infantile.
Due omega-3 di origine marina, Epa e Dha (acido eicosapentaenoico e acido docosaesaenoico), presenti nei pesci più grassi, potrebbero proteggere dal rischio di sviluppare il diabete di tipo 2: questa la conclusione di una ricerca americana condotta su oltre 3.000 persone di età avanzata.
Dalla fine di giugno un nuovo servizio potrà essere attivato in Giappone a 525 yen al mese (4,5 euro) sui palmari di ultima generazione Fujitsu con l’operatore mobile giapponese Ntt Docomo; il servizio è stato messo a punto dalla multinazionale dell’elettronica e da un’azienda giapponese specializzata in strumenti medici, l’Arkray.
Diabetes Care ha pubblicato una ricerca dell’Università di Tor Vergata che attribuisce alle variazioni dei valori della glicemia la possibilità di gravi alterazioni della funzionalità cardiaca.
Le persone in grave sovrappeso in Campania si stima siano circa 500.000 e il loro costo sociale arriva a 900.000 milioni di euro e questo fa della regione la prima in Italia per l’incidenza dell’obesità sulla popolazione: una su tre nella fascia fra i 35 e i 74 anni.
I pazienti anziani con diabete di tipo 2 hanno più probabilità di subire fratture rispetto ai coetanei senza diabete, pur avendo pari o migliore densità minerale ossea: questa la conclusione di una ricerca condotta dall’Università della California.
Anche in Abruzzo il numero delle persone in grave sovrappeso è in crescita, per questo nell’Ospedale di Chieti l’azienda Sanitaria Locale ha istituito il Centro Obesità, un centro multidisciplinare per la cura dell’obesità.
‘Chiedi, conosci, curati, combatti il dolore inutile’ è lo slogan adottato per il 29 maggio, giorno della decima edizione della Giornata Nazionale del Sollievo; i 62 gli ospedali italiani premiati con il Bollino Rosa dell’Onda (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna) perché ‘a misura di donna’ hanno partecipato quest’anno all’iniziativa.
Al Forum Mediterraneo in Sanità 2011, che si è tenuto nei giorni scorsi a Palermo, sono stati presentati i risultati della sperimentazione di una nuova terapia per la cura del diabete, messa a punto da una squadra di specialisti dell’Università di Palermo, che è basata sulla manipolazione cellulare per produrre insulina e coinvolge la zona oculare che si trova fra la cornea e la sclera.

