Malattie cardiovascolari: il rischio si valuta più accuratamente con l’HbA1c
L’emoglobina glicata (HbA1c) è un indicatore più accurato nel predire le malattie cardiovascolari rispetto al valore della glicemia a digiuno (FPG)
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L’emoglobina glicata (HbA1c) è un indicatore più accurato nel predire le malattie cardiovascolari rispetto al valore della glicemia a digiuno (FPG)
Il ‘piede diabetico’ è una complicanza del diabete che comporta per i piedi del malato ulcere e tagli che si infettano facilmente e sono curabili con difficoltà, lunghe sofferenze e che possono portare all’amputazione.
L’insorgenza della celiachia potrebbe essere determinata da disturbi del sistema immunitario e avrebbe anche relazioni con il diabete di tipo 1 e l’artrite reumatoide.
Nel corso di esperimenti effettuati su cavie, i ricercatori dell’Università di Alberta coordinati dal dottor Richard Lehner, hanno scoperto che diminuendo l’attività dell’enzima Tgh si ottengono risultati significativi per abbassare la quantità di grasso nel sangue e migliorare il metabolismo del glucosio.
L’inattività fisica e il livello di glucosio nel sangue possono predire il rischio di disfunzione diastolica asintomatica, una patologia che interessa con maggior frequenza i pazienti appartenenti a minoranze etniche che sono stati di recente diagnosticati diabetici di tipo 2.
La presenza di iperglicemia sembra essere un fattore di rischio del cancro nei pazienti diabetici cinesi mentre l’utilizzo di insulina in questi individui è stato associato a una riduzione del rischio.
‘Una buona alimentazione parte anche da una buona comunicazione’ è il titolo significativo del convegno organizzato dall’Associazione per lo studio e la ricerca sui Disordini Alimentari e l’Obesita’ (Adao) a Roma, durante il quale è stato presentato un disegno di legge a tutela delle persone affette da obesità grave, il primo in Europa così completo.
I criteri diagnostici per il diabete mellito gestazionale dovrebbero essere più rigorosi e più donne dovrebbero essere sottoposte a controlli: questo è quanto emerge dalle raccomandazioni della New International Association of Diabetes and Pregnancy Study Group (IADPSG)
L’esposizione a inquinanti ambientali aumenta il rischio di diventare prediabetici e di sviluppare il diabete di tipo 2, questa è quanto sostenuto da un gruppo di ricercatori della Slovak Academy of Sciences di Bratislava.
Le donne con figli corrono un rischio maggiore di contrarre il diabete di tipo 2 rispetto a quelle che non ne hanno ma l’allattamento al seno per un periodo di almeno tre mesi diminuisce significativamente il rischio di ammalarsi.
Un italiano su tre, oltre i 40 anni è a rischio di diabete, malattia subdola che danneggia l’organismo senza sintomi iniziali, questo è uno dei dati emersi dal convegno ‘Fermare il diabete: una sfida per la Sanità e le Istituzioni’, promosso dall’Osservatorio Sanità e Salute, che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma.
Il 26 aprile, nel corso di PastaTrend, il primo salone interamente dedicato alla pasta, saranno presentati i risultati del progetto ‘Healthgrain’ (Exploiting bioactivity of European cereal grains for improved nutrition and health benefits) creato allo scopo di condurre ricerche avanzate sui composti di frumento integrale che proteggono la salute e comprendere le attese e gli […]
La fornitura riguarda aghi pungi dito, microinfusori, aghi, siringhe, strumenti per diagnosticare il tasso di glicemia nel sangue, strisce reattive, tutti presidi fondamentali per i malati di diabete e forniti gratuitamente dalla Sanità pubblica.
Il Convegno ha lo scopo di mettere in luce i risultati ottenuti dai singoli specialisti in questi ultimi 18 mesi di esperienza vissuta, assieme alla descrizione di casi clinici particolari ritenuti significativi in virtù della interdisciplinarietà intervenuta col Team.
Bambini e adolescenti con diabete di tipo 1 e alti livelli del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF) sono esposti a un rischio maggiore di malattie cardiovascolari (CVD).
Questa misura precauzionale preserverebbe la madre dal rischio di sviluppare dopo il parto il diabete di tipo 2 e il nascituro da quello di incorrere nell’obesità infantile e successivamente anche nel diabete.
È stato presentato nei giorni scorsi al Senato un dispositivo elettromeccanico che avvisa il paziente diabetico in caso di calo eccessivo degli zuccheri; grande come un piccolo cellulare, controlla automaticamente i livelli di glucosio quasi trecento volte al giorno, in continuazione, anche durante il sonno.
Il cattivo odore della metformina potrebbe essere l’elemento responsabile per l’interruzione della terapia da parte di molti pazienti con diabete di tipo 2.
È noto che scelte alimentari consapevoli sono in grado di cambiare in positivo l’evoluzione della patologia diabetica.
Tipica malattia del benessere, il diabete, soprattutto quello di tipo 2 che sopraggiunge in età adulta, sta assumendo proporzioni epidemiche nei paesi occidentali e in Italia colpisce oltre 3 milioni di persone.
A.D.I.Q. propone per l’inverno 2010, lo Snowdiab2010, indirizzato ai ragazzi con diabete tipo1 tra i 15 e i 20 anni circa, e che si svolgerà a Passo Vezzena (TN) dal 13 al 17 febbraio 2010.
È stata pubblicata una ricerca condotta dall’Università del Michigan in cui si rileva che un alto indice di massa corporea fra i maschietti ritarda la pubertà, al contrario di quanto avviene per le bambine che, se soprappeso, raggiungerebbero precocemente la maturità sessuale.
Pazienti cronici affetti da diabete e da patologie cardiovascolari o polmonari, grazie alla telemedicina saranno assistiti a domicilio per tutto quanto possibile.
Persone con diabete di tipo 2 ed epatopatia steatosica non alcolica (NAFLD) sono esposti a un rischio maggiore di mortalità rispetto ai diabetici senza patologia epatica.
Scarso controllo glicemico, sindrome metabolica e dislipidemia aumentano il rischio di disfunzione erettile (ED) negli uomini con diabete di tipo 2. Lo ha affermato un gruppo di ricercatori italiani dopo aver condotto uno studio che ha coinvolto 555 uomini diabetici di età compresa tra i 35 e i 70 anni.
Obesità, intolleranza al glucosio e ipertensione nei bambini sono fattori predittivi di un rischio di mortalità prematura in età adulta. Un’equipe di ricercatori svedesi ha reclutato 4857 bambini con età media pari a 11.3 anni, misurandone indice di massa corporea (BMI), tolleranza al glucosio, pressione sanguigna e livelli di colesterolo.
Secondo uno studio canadese un basso livello di educazione sarebbe correlate a un rischio elevato di sviluppare il diabete di tipo 2.
In Italia è stato stimato che il 5,2% delle donne sia diabetico e secondo la ”medicina di genere” il sesso della persona influisce sullo stato di salute e sulla percezione della malattia.
Una ricerca condotta dal Diabetes Epidemiology: Collaborative Analysis of Diagnostic Criteria in Europe e dal Diabetes Epidemiology: Collaborative Analysis of Diagnostic Criteria in Asia ha fornito nuove prove a supporto dell’ipotesi che per una buona gestione delle patologie cardiovascolari servano strategie su misura per i diversi gruppi etnici.
Uno scarso controllo glicemico può favorire in pazienti con diabete di tipo 2 un aumento di interventi di amputazione degli arti inferiori (LEA). Poiché il fatto che le persone diabetiche siano maggiormente a rischio amputazioni, i ricercatori dell’Università di Cambridge hanno voluto indagare nello specifico l’intensità di questa correlazione.
Secondo i risultati di uno studio effettuato presso la Caisse Nationale d’Assurance Maladie des Travailleurs Salariés di Parigi, i pazienti diabetici che soffrono di infarto miocardico acuto sono meno soggetti a sottoporsi ad angioplastica coronarica rispetto ai non diabetici.
Alcuni geni “fitness flop” pare siano colpevoli di rendere inutili gli sforzi fatti in palestra o a correre. Lo annuncia il quotidiano britannico Telegraph.
Un livello elevato di glucosio plasmatico a digiuno, pur restando entro i valori normali, nei bambini tra i 4 e i 18 anni può indicare un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2 una volta cresciuti.
Per le persone affette da diabete di tipo 2 il consumo di noci potrebbe favorire una vasodilatazione endotelio-dipendente, migliorando di conseguenza la condizione vascolare.
Diabete e malattia parodontale sono da tempo considerate due patologie croniche biologicamente correlate. Solo di recente però, grazie a un gruppo di ricercatori dell’Università di Amsterdam, sono stati riscontrati dei miglioramenti nel controllo glicemico in seguito alla cura della parodontite.
I bambini che nascono da donne diabetiche hanno livelli dei fattori di rischio cardiometabolico notevolmente più alti rispetto alla norma.
Il raggiungimento degli obiettivi prefissati con le linee guida proposte dall’American Diabetes Association (ADA) potrebbe prevenire o addirittura eliminare nei pazienti con diabete di tipo 2 l’insorgenza di nefropatia diabetica, una patologia che è riconosciuta come la causa principale della malattia renale a stadio terminale.
Infarto e ictus: le possibilità di ammalarsi sono doppie per un malato di diabete. Le malattie da trombosi sono infatti la causa principale delle malattie cardiovascolari ed è quindi necessario prevenirle, considerando anche che si prevede che i diabetici nel mondo supereranno i 400 milioni nel 2015.
Dale J. Hamilton, capo dei servizi clinici per il diabete del Methodist Hospital di Houston (Usa), ha dichiarato che l’obesità giovanile espone al rischio d’infarto con l’avanzare dell’età; essere grassi da giovani non è solo quindi solo un problema estetico ma è anche un pericolo.
Gli uomini con diabete di tipo 2 che presentano alti livelli di ferritina mostrano una minor prevalenza di macroangiopatia nonostante abbiano una più severa resistenza all’insulina e più alti livelli dei marker della steatoepatite rispetto ai pazienti con concentrazioni di ferritina inferiori.
Il proverbio popolare che recitava “il vino fa buon sangue” ha trovato un valido sostegno da una ricerca condotta presso la Wageningen University e pubblicata sul Journal of Epidemiology and Public Health.
Un manifesto a tutela della salute dei diabetici per la Sardegna, regione che presenta un’elevata incidenza della malattia e un conseguente aumento delle patologie croniche.
L’automonitoraggio glicemico (conosciuto anche con l’acronimo SMBG, ovvero self-monitored blood glucose) ha mostrato una correlazione positiva con il livello dell’emoglobina glicata (HbA1c) nei pazienti affetti da diabete di tipo 2.
I pazienti diabetici con complicazioni macrovascolari (MVC) utilizzano maggiormente le risorse messe a disposizione dall’assistenza sanitaria rispetto a coloro che soffrono di diabete ma senza complicazioni vascolari.
Durante il 5° Incontro Italiano sulle Malattie Ipotalamo-Ipofisarie, tenutosi a Padova dal 28 al 30 gennaio, si è parlato delle nuove terapie in fase di sperimentazione che potrebbero costituire una nuova risorse per le persone che soffrono di malattie che colpiscono l’ipofisi, una ghiandola endocrina che agisce sullo sviluppo corporeo, sulla riproduzione e sul metabolismo.
I lupini contengono un elemento che potrebbe dare grandi benefici a chi soffre di diabete. Questo è il risultato emerso dalla ricerca condotta dall’Istituto San Raffaele di Milano in collaborazione con i dipartimenti Sport, nutrizione e salute e Scienze molecolari agroalimentari dell’Università degli studi di Milano.
Le diagnosi del futuro saranno rapide, precise e poco costose grazie a una nuova tipologia di microchip che saranno in grado di rilevare il livello di diversi elementi presenti nel respiro e nella saliva.
Elenco dei principali sintomi caratteristici di neuropatia vegetativa che può determinare alterazioni delle funzioni involontarie. Segna i sintomi che si sono eventualmente manifestati nell’ultimo periodo.
L’introduzione di questa nuova unità di misura consentirà di confrontare gli esiti degli esami effettuati nei laboratori in Italia e nel mondo, oltre a fornire un metodo di misurazione più accurato e preciso.
I farmaci a base di Sibutramina a partire dalla fine di gennaio 2010 non possono più essere acquistati e utilizzati. Una decisione presa dall’Agenzia Italiana del Farmaco con effetto immediato, voluta per la tutela del benessere dei cittadini.
È necessario cambiare stile di vita per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, una patologia che oggi è indicata come la prima causa di mortalità in Europa e in Italia. È questo il quadro presentato durante il congresso del 26 gennaio organizzato a Perugia proprio sul tema della medicina cardiovascolare.
Secondo i ricercatori del Karolinska Institute (Svezia) l’inattività per periodi di tempo prolungati sarebbe collegata a una maggior probabilità di sviluppare diabete e malattie cardiache e il solo esercizio fisico, seppur svolto regolarmente, non è sufficiente a contrastare questi effetti negativi.
Per combattere la diffusione delle malattie cardiovascolari è necessaria un’efficace politica di prevenzione e informazione. Questo l’argomento del convegno organizzato a Perugia il 26 gennaio.
Secondo uno studio condotto presso l’Università di Chicago l’apnea ostruttiva del sonno (OSA) sarebbe direttamente correlata a un peggioramento del controllo glicemico in pazienti diabetici di tipo 2.
Studiare aiuta a prevenire l’infarto. Secondo i ricercatori del Sahlgrenska University Hospital di Goteborg, passare almeno 8 anni tra i banchi ridurrebbe il rischio di essere colpiti da infarto.
Peccato che la legge fosse indirizzata solo alle cucine delle scuole e non a quelle di casa propria. Sembra infatti che il più grosso rischio per obesità e diabete per i giovani britannici si nasconda proprio nel pranzo al sacco che le mamme preparano a casa e che i figli portano a scuola.
Secondo uno studio condotto presso l’Ohio State University (Usa) le donne che praticano yoga a livello avanzato mantengono un livello di citochine interleuchina-6 (IL-6) nel sangue inferiore rispetto a coloro che lo praticano da poco tempo.
Osservando l’attività di regolazione dei geni nei bambini concepiti grazie al metodo di fecondazione in vitro, hanno riscontrato un livello di duplicazione del Dna più lento rispetto a quello registrato nei bambini concepiti con metodo naturale.
Nei bambini poco sonno provoca glicemia alta, indipendentemente da età, sesso e attività fisica. È l’ipotesi formulata dagli esperti del Chinese Academy of Sciences di Shanghai che, a seguito di uno studio condotto su 1236 bambini dai 3 ai 6 anni.
Lo studio, condotto su circa 16 mila europei, si è basato sull’analisi genetica per dimostrare che esistono due varianti del gene Apo-A in grado di aumentare i livelli di lipoproteina A nel sangue e incrementare di conseguenza il rischio di infarto.
Secondo un recente studio condotto presso l’Umea University in Svezia gli individui che hanno alti livelli di zucchero nel sangue potrebbero essere esposti a un rischio maggiore di sviluppare un tumore.
Sono tra i 6 e gli 8 milioni le persone che, solo in Europa, sono affetti da Sindrome Metabolica, una condizione che aumenta il rischio di sviluppare diabete di tipo due e di incorrere in malattie cardiovascolari.
Avere l’emoglobina glicata bassa potrebbe non essere un vantaggio per i diabetici che si mettono alla guida. Secondo i risultati di uno studio canadese, infatti, il rischio di essere coinvolti in incidenti stradali aumenta proporzionalmente al diminuire del valore dell’emoglobina glicata, un dato che indica il livello medio di glicemia del paziente negli ultimi 2-3 mesi.
Dov’è contenuta normalmente la proteina emoglobina? Che cosa si intende per emoglobina glicata? Qual è la sigla utilizzata per il dosaggio dell’emoglobina glicata?
Un rischio che i ricercatori dell’Istituto John Hopkins sono anche riusciti a quantificare: dalla ricerca è emerso infatti che per coloro che smettono di fumare il rischio di diventare diabetici nei primi sei anni di astinenza è del 70% in più rispetto a chi continua a fumare e a chi non ha mai cominciato.
Dai risultati di un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Cambridge è emerso infatti che, con il suo alto contenuto proteico, la carne di pesce sia un alimento ideale per individui affetti da diabete.
Le uova di nasello, lompo e salmone sono le tre migliori fonti alimentari di omega3: è quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Almería (Spagna) e pubblicato sulla rivista Journal of Lipid Science and Technology.
La tecnologia al servizio della medicina viene incontro alle esigenze dei pazienti, l’ultima novità riguarda una speciale lente a contatto dotata di una sostanza che reagisce al glucosio segnalandone il livello tramite colori.
I dolcificanti artificiali o edulcoranti sono stati studiati per essere privi di carboidrati e quindi per non dover avere un effetto simile nella gestione degli zuccheri da parte dell’organismo e, vista la grande diffusione, ci sono effetti sul metabolismo e sul peso che valeva la pena di investigare, secondo quanto dichiarato dagli autori di un nuovo studio.
Nanoparticelle a rilascio controllato. A dirla così, si fatica a credere che dietro ci sia un indotto di occupazione di circa 200 persone, un milione di euro di fatturato che raddoppierà nei prossimi anni e richieste di collaborazione dalle case farmaceutiche del mondo.
Una ricerca in corso, condotta dal dottor Ravi Krishnan (del Queen Elizabeth Hospital, Australia), i cui risultati parziali sono pubblicati dal sito web “Medical News”, proverebbe che le cellule staminali possono venire in aiuto nella lotta al diabete.
Non sono tutti uguali i geni dei genitori: uno stesso gene, ereditato dalla madre e dal padre, può aumentare o diminuire il rischio di contrarre una malattia.
La Federazione Diabete Giovanile (F.D.G.) e il Coordinamento Associazioni Italiane Giovani Diabetici (A.G.D. Italia) festeggiano il Natale a Bagheria in un incontro dal titolo “Il bambino con diabete nella vita quotidiana”, organizzato domenica 20 dicembre dalla locale Associazione Diabetici “Vincenzo Castelli” con il sostegno di Terumo Italia.
Dedicare molto tempo alla tv e, quindi, alla sedentarietà mette a rischio la salute delle persone aumentando la probabilità che diventino obese.
Il piede diabetico non è solo una complicanza dolorosa e debilitante provocata dal diabete ma anche un fattore che può anticipare il decesso rispetto a diabetici che non hanno lesioni ai piedi.
Uno studio condotto in Germania dai ricercatori della Fulda University of Applied Sciences ha dimostrato la tendenza in soggetti nati sottopeso a un ingresso anticipato di 4-7 mesi nella fase della pubertà rispetto al normale.
Morire per eccesso di pigrizia è possibile e accade ogni anno al 5% degli italiani, che tradotto in cifre significa circa 28mila morti provocate da disturbi legati a uno stile di vita scorretto.
Che allattare faccia bene alla salute del bambino è un argomento ormai confermato da moltissime ricerche.
Aumento costante e allarmante dei casi di diabete, assenza di interventi adeguati di prevenzione e mancanza di adeguate terapie delle complicanze arteriose del diabete
La chirurgia bariatrica, altrimenti conosciuta come chirurgia gastrointestinale metabolica, potrebbe rappresentare il futuro nella cura del diabete di tipo 2.
Apparecchi per la misurazione del diabete che sono difficili da utilizzare e che forniscono risultati inaffidabili, spese per le visite mediche e le analisi di routine a carico dei malati: è questa la dura realtà che devono affrontare i pazienti napoletani della Asl 5.
Una donna in sovrappeso durante la gravidanza è maggiormente esposta al rischio di sviluppare, in futuro, diabete e ipertensione.
La procedura di screening più spesso suggerita è il test da carico orale di glucosio in due fasi (minicarico con 50 g di glucosio e, in caso di positività, test diagnostico con 100 g di glucosio).
La calcificazione della valvola cardiaca e la stenosi aortica sono indicatori di aterosclerosi e predittori di morbilità e mortalità per disturbi cardiovascolari.
Il caffè e la pausa caffè, specialmente nel nostro bel Paese, è un rito a cui difficilmente si rinuncia. Oggi però per i fanatici del liquido bruno ci sono brutte notizie. Vi siete mai chiesti il perché di quello strano mal di testa? O perché vi sentite più stanchi del solito o di malumore?
È stato pubblicato uno studio secondo cui l’ìolio di semi di lino apporta vantaggi per le donne in post menopausa e con diabete: è stati infatti evidenziato come l’uso di olio di semi di lino in prodotti destinati all’alimentazione possa contribuire a ridurre il rischio di osteoporosi.
In Piemonte, oltre 220.000 pazienti sono affetti da diabete mellito (il diabete di tipo 2). In Italia, il diabete è la più diffusa e importante malattia metabolica.
Dare una mano ai propri piedi; l’imperativo e’ d’obbligo per chi soffre di diabete, visto che e’ proprio da questa parte del corpo che possono venire importanti segnali d’allarme.
Un livello elevato di gamma glutamil transferasi (GGT) è il più forte predittore per l’incidenza del diabete di tipo 2 dopo l’iperglicemia per individui con indice di massa corporea (BMI) inferiore a 27 kg/m2.
Stando a uno studio dello Scripps Research Institute di La Jolla, diretta dal Dottor Manuel Sanchez-Alavez e pubblicato da Diabetes, l’insulina è coinvolta nel processo di regolazione della temperatura corporea, accelerando inoltre il metabolismo e “accendendo” il grasso bruno.
I risultati di uno studio pubblicato di recente sulla rivista Neurology indicano che la presenza di diabete potrebbe essere associata a un di deterioramento cognitivo più lento.
I soggetti con diabete di tipo 2 che soffrono di ipertensione corrono un rischio più elevato di sviluppare l’aterosclerosi rispetto a persone non diabetiche e con valori pressori nella norma.
In Italia sta per diffondersi una ‘nuova pandemia’, quella di diabete. Sono previsti nel 2050 4 milioni di pazienti e solo a Roma 250 mila.
Scacco matto al diabete. Con questo obiettivo il Comune di Roma ha siglato oggi, in occasione della Giornata mondiale dedicata alla malattia che si celebra domani, la ‘Carta dell’alleanza’ per il buon compenso del diabete.
Glucometri glamour, con stampe e griffe per rendere irresistibilmente fashion il dispositivo per monitorare i livelli di zucchero nei diabetici.
In Italia si stima che oltre 3,5 milioni di persone, pari al 6% della popolazione, soffra di diabete.
Mangiano male e sono troppo pigri, così anche i giovani scoprono di avere il diabete.
A Prato, domenica prossima, in piazza San Francesco, i cittadini potranno ricevere materiale informativo sul diabete, consulenza medica qualificata ed effettuare gratuitamente l’esame della glicemia.
In occasione del question time del 10 novembre la consigliera Regionale della Campania Antonella Cammardella, nonché vicepresidente della Commissione consiliare sanità, ha presentato un’interrogazione all’assessore alla Sanità Mario Santangelo relativa alla legge 9/2009 “Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito”
E’ la sfida di Mauro Talini, in collaborazione con l’Associazione Padre Kolbe Onlus, per sostenere il progetto raccolta fondi lanciata in occasione del “Changing diabetes day 2009”.
L’antica disciplina orientale riduce la glicemia, divenendo un prezioso aiuto per le persone affette da diabete di tipo 2.
I risultati di un recente studio condotto presso la Hanover Medical School in Germania sembrano dimostrare l’esistenza di una correlazione tra escrezione urinaria di albumina, pressione sanguigna e controllo glicemico in pazienti con diabete di tipo 2 con un livello di albuminuria nella norma.
L’esposizione del feto al diabete gestazionale della madre può aumentare il rischio di dematiti atopiche e di una precoce sensibilizzazione agli allergeni.
Occhio ai trigliceridi, il diabete potrebbe essere dietro l’angolo. La relazione tra acidi grassi, alle stelle nei soggetti obesi, e diabete di tipo 2 emerge da uno studio pubblicato su Cell Metabolism dai ricercatori dell’Universita’ della California di San Diego, negli Usa.
L’omocisteina, un aminoacido, è stata collegata al rischio di patologie più o meno gravi. Sarebbe infatti il suo livello a influire sulla possibilità di sviluppare, tra gli altri, malattie cardiovascolari, ipertensione, arteriosclerosi, diabete.
Mantenere uno stile di vita sano per 10 anni previene l’incidenza del diabete nelle persone a rischio.
Tre giorni di lavori da giovedì 5 a sabato 7 novembre 2009 al Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima di Napoli per il XVII Congresso Nazionale della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp).
Il diabete gestazionale aumenta nei nati a termine il rischio di dermatite atopica e di sensibilizzazione precoce agli allergeni indipendentemente dall’indice di massa corporea della madre prima della gravidanza.
Gli esperti ritengono che gli uomini affetti da diabete di tipo 2 e da disfunzione erettile (ED) siano più propensi a sviluppare la sindrome metabolica, adiposità centrale e complicazioni microvascolari rispetto ai soggetti diabetici che però non soffrono di disturbi dell’erezione.
Consumare moderate quantità di alcol può aiutare a prevenire il diabete, ma è sufficiente superare le dosi di 60 grammi al giorno per gli uomini e 50 grammi al giorno per le donne per veder svanire questi effetti benefici aumentando anzi il rischio di sviluppare la malattia.
Una dieta ricca in grassi manda in soffitta il cervello in pochi giorni. A dirlo è uno studio dell’Università di Oxford (Gran Bretagna), pubblicato su The FASEB Journal, secondo cui troppi grassi nell’alimentazione non solo possono ridurre la resistenza fisica, ma anche la capacità di pensare con chiarezza.
I benefici apportati dai cambiamenti nello stile di vita e dalle cure a base di metformina per prevenire o ritardare l’insorgenza del diabete di tipo 2 possono durare anche 10 anni, queste le conclusioni del Diabetes Prevention Program Outcomes Study pubblicate recentemente sulla rivista The Lancet.
Un recente studio condotto dai ricercatori dell’International Medical Center of Japan di Tokyo in collaborazione con i colleghi del Japan Public Health Center-based Prospective Study Group sembra aver chiarito la relazione esistente tra l’assunzione di calcio e vitamina D e il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Negli ultimi dieci anni il numero di diabetici in tutto il mondo è raddoppiato: siamo passati infatti da 150 a 300 milioni di persone affette da questa malattia. Questo è lo sconvolgente dato emerso durante il ventesimo Congresso Mondiale del Diabete tenutosi a Montreal, in Canada, dal 18 al 22 ottobre.
Il frutto esotico mangostano (mangosteen), ancora poco conosciuto in Italia, pare abbia delle proprietà antinfiammatorie e benefiche nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e il diabete, in particolare nelle persone obese.
Consumare pesce bianco o pesce azzurro almeno una volta alla settimana può ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, mentre non è risultato altrettanto benefico il consumo di crostacei, che possono addirittura aumentare questo rischio.
E´ stata presentata oggi a Roma l’edizione 2009 della Giornata Mondiale della Psoriasi.
Le persone affette da pre-ipertensione potrebbero essere soggette a un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2.
Lo yogurt è in grado di stimolare la flora intestinale e, nel far questo, prevenire obesità e diabete. A sostenerlo, una ricerca dell’università di Turku in Finlandia diretta dal dottor Marko Kalliomaki, e presentata al Congresso della Società Italiana di Diabetologia, in corso a Rimini.
l test della glicemia per la diagnosi di diabete gestazionale è lo spauracchio di tutte le donne in gravidanza.
Arriva dai maiali ingegnerizzati, il cui patrimonio genetico è stato cioè modificato per evitare problemi di rigetto, una nuova speranza per i malati di diabete e Parkinson.
Secondo gli ultimi riscontri scientifici resi noti, le donne affette da diabete presenterebbero maggiori rischi e più gravi complicazioni rispetto agli uomini in relazione alla suddetta patologia.
Diversi studi hanno dimostrato che un’alimentazione ricca di fibre è in grado di offrire una protezione efficace contro l’insorgenza del diabete di tipo 2, tuttavia resta ancora sconosciuto il meccanismo biologico che rende possibile questa protezione.
L’esercizio praticato con regolarità migliora le alterazioni metaboliche indotte dalla patologia, diminuisce il rischio cardiovascolare e consente di tenere sotto controllo il peso corporeo.
Questa guida pratica che spiega ai diabetici come salvaguardare la propria salute in modo più responsabile, fornisce consigli sulla dieta, l’autocontrollo, i trattamenti.
Questo libro indica piuttosto in modo semplice ed efficace le norme essenziali da seguire per vivere sani e prevenire l’insorgenza di malattie poi difficili da curare.
Scritto da due diabetologi, questo libro unico nel suo genere fornisce consigli chiari e autorevoli su tutti gli aspetti della patologia.
In questo pratico volume, un celebre esperto illustra chiaramente i modi in cui i diabetici possono prendersi cura di se stessi, attraverso accorgimenti alimentari, forme di controllo, cure e abitudini adeguate.
Se riconosciuto in tempo il diabete si può tenere sotto controllo, consentendo a chi ne è affetto di limitare considerevolmente le complicazioni che può arrecare.
Guida pratica, organizzata in basa a un sistema di domande e risposte, spiega tutto quanto occorre sapere per vivere bene e controllare la malattia.
Un mondo senza Nutella, una storia appassionata e delicata che ci introduce nel mondo della malattia e dell’impatto che questa ha in una normale famiglia.
Jean Jacques Robert, specialista diabetologo, ha scritto questo libro per rispondere alle domande preoccupanti che riempiono i genitori di sensi di colpa.
Questo libro, il primo del genere, tratta con completezza l’argomento attraverso l’esperienza di medici e pazienti. In più, tante ricette ad hoc.
Il testo offre una raccolta di ricette fondamentali per il benessere del diabetico in ogni momento della giornata, e da cui trarre ispirazione per scatenare la fantasia.
Con le sue pratiche tabelle di confronto dei carboidrati, questa guida vi aiuterà a organizzare una dieta per il diabete moderna, varia e senza troppe rinunce.
Questo libro nasce dalla convinzione che il regime alimentare del diabetico non debba più ridursi a una lunga e mortificante serie di divieti.
Da almeno trent’anni è noto che valori elevati di colesterolo nel sangue rappresentano uno dei principali fattori di rischio delle affezioni cardiovascolari.
Antony Worrall Thompson e la dietologa Azmina Govindji hanno lavorato per preparare un programma dietetico facile da seguire, che stabilizzerà anche il livello degli zuccheri nel vostro sangue.
Agiscono contro l’invecchiamento cellulare, ma possono interferire con le molecole protettive Ros.
Vaccinarsi contro l’influenza A: è questa la raccomandazione dei diabetologi ai pazienti diabetici.
Diecimila-quindicimila nuovi casi all’anno di diabete in età pediatrica (il diabete di tipo 1, o “giovanile”, appunto). È questa la fotografia italiana di una malattia ad alto impatto sociale e in forte incremento. Sconosciute le cause della crescita che non riguarda comunque solo il nostro Paese.
“Di diabete non sempre si guarisce col bisturi, anzi. Diciamolo chiaramente: la chirurgia non è la panacea di tutti i mali”.
I risultati di un recente studio americano mostrano che la cura del diabete gestazionale di grado lieve può ridurre il rischio di macrosomia fetale (feto più grande del normale), distocia della spalla, parto cesareo e ipertensione gestazionale.
Nelle nuove linee guida approvate dalla Society of Family Planning si consiglia l’adozione di metodi anticoncezionali sia ormonali che non ormonali senza particolari restrizione per le donne con problemi di obesità.
Gli individui affetti da diabete hanno una maggiore propensione a sviluppare problemi di fibrillazione atriale (AF) rispetto a soggetti che non sono diabetici.
I ricercatori della University of Southern Denmark di Odense affermano che un elevato numero di microaneurismi a livello della retina sia associato con una prognosi peggiore della retinopatia e a una minor probabilità che questa regredisca in soggetti affetti da diabete di tipo 1 e 2.
I costi per curare un paziente diabetico con un buon controllo glicemico sono alti, ma possono essere controbilanciati nel lungo periodo da una minor incidenza di complicazioni legate alla malattia, come ad esempio disturbi micro e macrovascolari.
Oggi nel mondo ci sono 122 milioni di donne colpite da diabete, numero destinato a salire fino a 192 milioni nel 2025.I paesi piu’ colpiti sono quelli in via di sviluppo.
Nei pazienti maschi con diabete di tipo 2, esiste una stretta correlazione tra la conta degli eosinofili, cellule che contribuiscono all’infiammazione nelle malattie allergiche, e il tasso di escrezione di albumina, un indicatore chiave sia di mortalità cardiovascolare sia di nefropatia diabetica.
Piu’ che raddoppiata la spesa sanitaria per la gestione del diabete in Italia in meno di 15 anni, e la tendenza e’ ad un ulteriore aumento dei costi: solo per il 2010 si stima che i diabetici in Italia, che saranno 4,2 milioni di persone, costeranno alle casse del SSN 11 miliardi di euro.
Il diabete puo’ danneggiare anche le ossa, aumentando il rischio di traumi e fratture. E’ quanto ha scoperto un team di ricercatori americani della University of Medicine and Dentistry del New Jersey e della Boston University School of Medicine.
Ispeziona entrambi i piedi ogni giorno. 2. Segnala ogni eventuale alterazione al tuo medico. 3. Lavali accuratamente in acqua tiepida ogni giorno. 4. Mantieni i piedi sempre be asciutti. 5. Idratali ogni giorno.
I ricercatori del University Medical Center di Utrecht, nei Paesi Bassi, hanno di recente reso noti i risultati emersi da uno studio iniziato nel 1989 che aveva come scopo quello di analizzare gli effetti del diabete e dei disturbi ad esso collegati, come ipertensione e iperglicemia, sulle funzioni cognitive dei soggetti presi in considerazione nello studio.
Le donne con cellule adipose grandi hanno più probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2 con il passare degli anni. Lo sostengono gli studiosi della University of Gothenburg, in Svezia, in seguito a una ricerca condotta su 1302 donne tra i 38 e i 60 anni a partire dagli anni 1974-1975.
HbA1c >12 % / 10-12% – I tuoi valori di emoglobina glicata (HbA1c) sono molto alti. Rivolgiti tempestivamente al tuo medico che ti aiuterà a modificare il tuo piano di trattamento antidiabetico in modo da controllare meglio la malattia nel tempo.
Antonio Cabras, Presidente della Federazione Nazionale Diabete Giovanile, ha denunciato attraverso una lettera aperta alle autorità sanitarie e al Governo la presenza di siti web che riportano e diffondono informazioni false e prive di fondamenti scientifici.
Utilizzare l’emoglobina glicata (HbA1c) come parametro per misurare il controllo glicemico può indurre a sottostimare il livello del glucosio in soggetti HIV positivi con diabete di tipo 2.
Che cosa chiede in genere il medico: storia familiare di diabete e di complicanze diabetiche come la neuropatia, altre malattie eventuali avute in passato, presenza di eventuali sintomi, revisione della tua storia del diabete e del trattamento concordato.
La mielina è una guaina lipidica isolante che circonda la maggior parte delle fibre nervose e permette di garantire un’alta velocità di trasmissione dell’impulso nervoso all’interno del nostro corpo.
Il sistema nervoso centrale (SNC) è costituito da cervello e midollo spinale. Rappresenta il nostro centro di comando.
I principali fattori che possono influenzare la glicemia sono rappresentati dalla dieta, dalle malattie intercorrenti, lo stress, l’attività fisica, le mestruazioni e la gravidanza.
Ricercatori finanziati dall’UE hanno individuato una variante genetica umana che incrementa il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Lasciare che le donne affette da diabete gestazionale effettuino il monitoraggio glicemico quotidianamente a casa propria invece che in ambulatorio una volta alla settimana sembra dare risultati migliori sia per quanto riguarda la riduzione della macrosomia neonatale (l’eccessiva grandezza del bebè) sia nella diminuzione dell’aumento di peso della donna.
Una dieta a basso indice glicemico può ridurre in modo significativo l’uso dell’insulina nelle donne con diabete gestazionale senza compromettere gli esiti materni o fetali.
Seguire un programma di auto-controllo dell’ipertensione aiuta i pazienti a migliorare non solo i valori della pressione sanguigna ma anche il livello di glucosio presente nell’emoglobina.
Secondo una ricerca condotta nel periodo tra gennaio del 2004 e marzo del 2005 a Seattle, negli USA, i pazienti diabetici che utilizzano il servizio di messaggi elettronici per comunicare il proprio stato di salute al medico curante hanno un miglior controllo della glicemia.
Secondo uno studio condotto presso il Ruijin Hospital di Shanghai, in Cina, è importante effettuare un controllo glicemico precoce per prevenire l’insorgenza di problemi aterosclerotici in soggetti con diabete di tipo 2.
Uno studio canadese ha dimostrato che per migliorare la salute cardiovascolare di persone diabetiche non è importante solo la quantità di attività fisica che viene svolta ma conta soprattutto la qualità.
Per le giovani donne diabetiche potrebbe essere importante tenere sotto controllo il parametro che indica la densità minerale ossea (BMD) in modo da prevenire eventuali fratture nell’età della postmenopausa provocate dall’osteoporosi.
Non solo influenza dai suini. Potrebbe celarsi nei maialini di un gruppo di isole remote la chiave per curare il diabete di tipo 1.
A lanciare l’allarme è Antonio Cabras, presidente Federazione Nazionale Diabete Giovanile, che ha inviato una lettera aperta al Governo e alle Autorità sanitarie proprio per denunciare l’inquietante presenza su Internet di siti che fornirebbero informazioni prive di qualsiasi fondamento scientifico.
Alcuni scienziati finanziati dall’Unione europea hanno identificato un gene associato con un aumentato rischio di sviluppare il diabete e un “gene saltante” che ne disturba l’attività e che favorisce la riduzione della malattia.
Quattro i provvedimenti approvati dal Consiglio regionale nella seduta di oggi.
E’ stato dimostrato che uno scarso controllo glicemico è associato ad un sostanziale incremento nel rischio di mortalità per cardiopatia ischemica nei pazienti diabetici
La discrepanza fra il numero di pazienti affetti da diabete di tipo 1 con colesterolo LDL (low-density lipoprotein) contro l’obiettivo dell’apolipoproteina B suggerisce che un cospicuo numero di pazienti abbia ricevuto una prescrizione per farmaci che riducano il livello dei lipidi pur non avendone realmente bisogno.
Nelle donne in gravidanza il diabete e la pre-eclampsia fanno aumentare i livelli del GDF-15 (growth differentiation factor-15), indicatore di un emergente rischio cardiovascolare.
I risultati, pubblicati sul Journal of Diabetes, Obesity and Metabolism, hanno mostrato che rispetto ai trattamenti tradizionali, i diabetici assistiti tramite la telemedicina avevano livelli di emoglobina glicata (hbA1c) inferiori, e il numero di ricoveri ospedalieri risultava più basso per coloro che venivano seguiti da personale specializzato a distanza.
Il numero di individui diabetici con ipertensione non controllata è ancora oggi molto elevata, e poiché questo può aumentare la gravità della patologia e il rischio di mortalità, è necessario che venga prestata maggiore attenzione al problema, spingendo le persone affette da diabete a controllare maggiormente la propria pressione sanguigna.
L’osteopontina e l’osteoprotegerina, due peptidi presenti nel tessuto osseo, sarebbero in grado di inibire la calcificazione vascolare aumentando così lo spessore medio-intimale (IMT) dell’arteria carotide in pazienti affetti da diabete di tipo 2.
Con il termine albuminuria si indica la presenza di albumina nelle urine la quale, una volta superata la soglia dei 300 mg nelle 24 ore da origine alla microalbuminuria, un disturbo che può indicare futuri problemi renali.
Arriva dal CDC di Atlanta (Center for Disease Control and Prevention) il nuovo metodo per individuare i soggetti più a rischio di sviluppare diabete di tipo 2.
Il rischio di malattie del sistema cardiovascolare è maggiore nelle persone che soffrono di ipertrigliceridemia grave. Lo affermano i ricercatori dell’Università di Malaga, in Spagna, in seguito a uno studio condotto per analizzare i diversi gradi di trigliceridemia e scoprirne la relazione con fattori ambientali e malattie vascolari.
Secondo uno studio pubblicato sul Lancet le donne che durante la gravidanza hanno sofferto di diabete gestazionale sono maggiormente esposte al rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 nel corso della loro vita rispetto alle donne che durante la gestazione hanno mantenuto la glicemia a livelli normali.
Praticare regolarmente attività fisica moderata o intensa migliora la resistenza all’insulina prevenendo così l’insorgere del diabete di tipo 2, soprattutto nei soggetti a rischio.
Un recente studio condotto da un team di ricercatori americani presso la Yale University School of Medicine ha mostrato che esiste un rischio più alto di sviluppare diabete di tipo 2 e ipertensione per le donne che già durante la gravidanza hanno avuto problemi di ipertensione.
Bere caffè è un’abitudine diffusa in tutto il mondo che da sempre genera dibattiti sui possibili effetti nocivi e benefici che può provocare dal punto di vista della salute.
Gli individui diabetici che utilizzano le statine hanno un rischio di sviluppare il cancro colorettale inferiore rispetto a coloro che non ne fanno uso.
Secondo uno studio giapponese negli individui obesi e con diabete di tipo 2 la presenza di angiotensina II nel plasma è strettamente associata al peso corporeo e ai marcatori dell’insulino-resistenza.
Uno studio condotto dal dottor Bruno Trimarco e colleghi, ha indagato il livello di incidenza del diabete di tipo 2 fra persone che soffrono di ipertensione, dimostrando che alterazioni nell’apparato circolatorio possono effettivamente essere campanelli d’allarme dello sviluppo del diabete di tipo 2.
Nonostante il controllo di pressione sanguigna, glucosio e colesterolo sia aumentato negli ultimi 10 anni, continuano a registrarsi differenze importanti nella frequenza e accuratezza nei controlli dei diversi parametri di salute a seconda di razza, etnia e livello socioeconomico dell’individuo interessato.
Una ricerca condotta da Lu Qi e colleghi presso la Harvard School of Public Health di Boston ha rivelato che una dieta tipicamente occidentale, a base di carni rosse e trattate, burro, uova e grano raffinato aumenta il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 in soggetti che hanno già una predisposizione genetica a questa malattia.
Secondo un gruppo di ricercatori svedesi il rischio di restenosi per individui diabetici è influenzato dal tipo di farmaco rilasciato dallo stent inserito nell’arteria per evitarne la completa occlusione.
La maggior parte dei casi di insorgenza di diabete di tipo 2, anche in persone non più giovanissime, è riconducibile alla presenza di uno stile di vita non sano e di abitudini che favoriscono lo sviluppo di questa malattia.
La resistenza all’insulina è un fattore che predice la progressione della calcificazione dell’arteria coronarica, la quale viene a sua volta considerata un segnale di avanzamento della malattia all’arteria coronarica.
Il professor John Heit, della Mayo Clinic a Rochester, nel Minnesota (USA) e i suoi collaboratori hanno dimostrato con un recente studio che la sola presenza di diabete di tipo 2 non aumenta il rischio di sviluppare tromboembolismo venoso, ipotesi precedentemente sostenuta da altri studiosi.
Bambini di appena nove mesi già con il diabete. L’età in cui la malattia si manifesta (o comunque riesce a essere individuata dai medici) si abbassa sempre più.
Aiuta a combattere la sclerosi multipla, contrasta l’insorgenza di obesità e diabete, previene il cancro con i suoi effetti antiossidanti e, addirittura, sarebbe anche in grado di prevenire i danni causati dall’esposizione a fonti radioattive.
Essere obesi è una fatica quotidiana. Perché muoversi con tanti chili addosso è difficile, ma anche perché l’ambiente intorno non aiuta: ascensori troppo piccoli, ristoranti con bagni minuscoli, poltroncine dei cinema a misura di normopeso.
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Le decine di migliaia di malati di diabete in Veneto potranno approvvigionarsi gratuitamente nelle farmacie della quantità di dispositivi effettivamente loro necessaria per l’autocontrollo della patologia e l’autosomministrazione dei farmaci.